Il mercato della 'Smart Home'
chiude il 2020 con una flessione del 5% a 505 milioni di euro,
riuscendo a contenere l'impatto dell'emergenza sanitaria. Dopo
un crollo fra il 60% e il 100% delle vendite durante il primo
lockdown, nella seconda parte dell'anno si è registrata una
robusta ripresa. Il boom dell'e-commerce favorisce i rivenditori
online che diventano il primo canale con il 36% del mercato e
una crescita del 20% delle vendite a quota 180 milioni. Fatica
invece la filiera tradizionale (-17%). È la fotografia che
emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Internet of Things della
School of Management del Politecnico di Milano.
"L'emergenza ha arrestato il trend di forte crescita degli
ultimi anni", spiega l'Osservatorio, ma "ha riportato la casa al
centro dell'attenzione dei cittadini e del governo". Il
Superbonus 110%, sebbene non abbia ancora avuto un impatto
diretto sul mercato della Smart Home, "ha generato un effetto a
cascata su altre misure, come l'Ecobonus o il Bonus domotica,
che hanno favorito soprattutto le vendite di caldaie, termostati
e climatizzatori smart". Tra le soluzioni intelligenti perdono
solo quelle per la sicurezza (-30%) ma restano comunque prime
per quote di mercato, insieme agli smart speaker (+10%).
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