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Gattinoni (Fto), abbiamo lasciato aerei a low cost, siamo pazzi

Presidente, altri gravi problemi sono personale e passaporti

(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Personale, volato e passaporti. Sono i tre problemi che, assieme agli ingenti danni dovuti al blocco forzato della pandemia per cui ancora si attende buona parte dei ristori preventivati, attanagliano il turismo organizzato. Li ricorda Franco Gattinoni, fondatore e presidente dell'omonimo gruppo che festeggia i 40 anni di attività a Milano, ma che non dimentica il suo ruolo di presidente di Fto (Federazione Turismo Organizzato) alla guida del quale è stato confermato a inizio mese per altri 4 anni.
    "Parliamo tanto di rilancio del turismo - dice - ma spesso ci fermiamo alle chiacchiere senza occuparci dei problemi reali. Il primo problema è il personale. Dico con orgoglio che noi, come Gattinoni, con grande sforzo siamo riusciti a non licenziare nessuno. Anzi ora abbiamo assunto 81 persone di cui 60 giovani da formare e da far crescere. Per questo stiamo collaborando con le università ma anche con gli istituti. Ma non tutte le aziende ce l'hanno fatta e i lavoratori hanno dovuto trovare altri impieghi per vivere con una grandissima perdita di risorse e competenze. Inoltre considerate che un lavoratore base, appena assunto, che da noi prende mille e cento euro, all'azienda ne costa tra i 45 mila e i 48 mila. Non è possibile: le aziende non possono sopportare questo costo di personale ma i dipendenti devono avere uno stipendio dignitoso e devono essere assunti".
    Il secondo tasto dolente secondo Gattinoni riguarda gli aerei. "Il problema enorme - dice sconsolato - è il volato. Lo abbiamo lasciato in mano alle low cost, siamo stati dei pazzi.
    Oggi io ho mille persone da spostare in Sicilia. Circa 300 euro mi sembra un prezzo abbastanza equo, visto che sono molti, e non trovo niente a meno di 500 con WizzAir e RyanAir. Addirittura abbiamo compagnie low cost che non vogliono trattare con le agenzie quando la maggior parte dei loro biglietti è con noi.
    Bisogna che intervengano non solo il ministro del Turismo, ma anche quello dei Trasporti. Nel mondo il turismo è già la prima attività, potrebbe esserlo anche in Italia ma come si fa in questo modo?".
    Infine la burocrazia, dai passaporti ai visti. "E' un problema - conclude Gattinoni - che va risolto subito, non possiamo più aspettare". (ANSA).
   

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