L'88% dei consumatori italiani ha
adottato un approccio multicanale nel 2021, utilizzando quindi
online e offline e nell'alimentare, sono passati dal 6% al 21%
gli italiani che dichiarano di usare "spesso" la consegna di
cibo a domicilio, e la spesa online è ormai un'abitudine di
molti. E' quanto emerge dal rapporto "Infrastrutture digitali:
definizioni, effetti sui consumatori e le imprese, opzioni
strategiche per massimizzarne il valore", realizzato da Vision &
Value, società di consulenza strategica, e presentato oggi a
Roma, presso l'Università Luiss Guido Carli. Il rapporto
evidenzia fra i vantaggi della transizione digitale in diversi
settori produttivi: l'abbattimento dei costi e dei prezzi,
l'ampliamento delle possibilità di scelta e di offerta, aumento
della qualità dei servizi, processi sostenibili, più elevati
livelli di competitività e dell'internazionalizzazione: sono
questi i principali benefici della ì, con grandi vantaggi per
chi vende e chi acquista. In settori come l'abbigliamento e
l'elettronica, dove l'aspetto sensoriale e la consulenza di un
esperto restano importanti, l'esperienza di acquisto in presenza
è ancora preferita. "Il digitale, dunque, non svantaggia
necessariamente l'offline, anzi, spesso ne stimola
l'evoluzione". I numeri dello studio, che si è focalizzato su
sei settori (editoria, elettronica di consumo, abbigliamento,
alimentari, pubblicità online e turismo), evidenziano le
numerose opportunità offerte dall'online ai consumatori: nel
comparto del turismo, il costo medio di un alloggio è sceso del
7,8%; nell'editoria, l'80% degli acquirenti, che vive in zone
con poca presenza di librerie fisiche, ha più possibilità di
accedere ai prodotti preferiti; inoltre, in tutti gli ambiti, si
ha la facoltà di mettere a confronto marchi diversi per
scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
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