L'Istat stima ad agosto 2022 una
diminuzione congiunturale del commercio dell'Italia con i paesi
extra-europei, più ampia per le esportazioni (-7%) rispetto alle
importazioni (-3,6%). Pesano le operazioni occasionali di
cantieristica navale registrate il mese precedente, al netto
delle quali la flessione dell'export si riduce a -2,4%. Per
l'import, invece, il calo congiunturale degli acquisti di
energia dipende dai ribassi dei prezzi del greggio e dei
prodotti della raffinazione.
Su base annua, la crescita dell'export accelera a +22% (dal
14,2% a luglio), "spinta soprattutto dall'aumento delle vendite
di beni di consumo non durevoli", che segnano (+30,2%),
commenta l'Istat, oltre che dall'energia (+89,8%). "La crescita
dell'import - continua la nota - resta molto sostenuta (+70,9%),
seppur in lieve decelerazione, trainata dai maggiori acquisti di
prodotti energetici", (+173,3%).
Nei primi otto mesi dell'anno, il deficit energetico
dell'Italia raggiunge, in valore assoluto, quasi i 70 miliardi;
nello stesso periodo, il disavanzo commerciale supera i 20
miliardi, a fronte di un avanzo di oltre 33 miliardi dei primi
otto mesi del 2021. È quanto afferma l'Istat nella nota sul
commercio estero con i paesi extra europei.
In particolare ad agosto il disavanzo commerciale italiano
con i paesi extra Ue è pari a -5,79 miliardi, a fronte di un
avanzo di 1,29 miliardi dello stesso mese del 2021. Il deficit
energetico raggiunge, in valore assoluto, i 9,86 miliardi (era
pari a -3,43 miliardi un anno prima). L'avanzo nell'interscambio
di prodotti non energetici si riduce dai 4,73 miliardi di agosto
2021 ai 4,07 miliardi di agosto 2022.
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