Le Borse europee perdono slancio a
metà mattina mentre il Nord Stream parla di danni senza
precedenti a tre sue linee che impediscono di prevedere i tempi
di ripristino dell'infrastruttura. Il prezzo del gas riprende
così a correre ad Amsterdam, dove avanza del 6% a 184,3 euro al
megawattora.
Milano scivola sotto la parità (-0,5%), Londra è invariata,
Francoforte e Parigi riducono i cali, rispettivamente, allo 0,5%
e allo 0,6% mentre Wall Street, dove i future sono in rialzo di
oltre un punto percentuale, sembra intenzionata a rimbalzare.
Intanto gli investitori continuano a tenere sotto pressione i
titoli di Stato italiani, in attesa che il nuovo governo scopra
le carte sulle scelte di politica economica: lo spread Btp-Bund
si posiziona sopra i 250 punti base, a quota 255, con il
rendimento dei nostri titoli di Stato - i peggiori in Europa -
al 4,61%.
Sui listini soffrono le utilities (-0,7% l'indice Stoxx di
settore), con la chiusura del Nord Stream che si protrarrà a
tempo indeterminato, mentre si mettono in luce semiconduttori
(+2%), materie prime (+0,6%) ed energetici (+0,7%), spinti dal
petrolio (il wti risale dai minimi da gennaio di ieri a 77,8
dollari al barile). A Piazza Affari pagano dazio Enel (-4%),
Fineco (-3,7%), Terna (3,9%), Saipem (-3%) e A2A (-2,8%), lo
spread punisce i bancari e gli assicurativi, con Generali
(-2,5%) e Intesa (-1,8%) in testa ai ribassi, e Mps che continua
a non riuscire a fare prezzo.
Sul mercato valutario il dollaro tira il fiato nei confronti
di tutte le principali valute e scambia a 0,962 con l'euro, in
calo dello 0,15%, e a 1,078 con la sterlina, in flessione dello
0,9%.
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