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'Tempesta', l'esordio nella narrativa di Camilla Ghiotto

'Tempesta', l'esordio nella narrativa di Camilla Ghiotto

Per Salani, un padre partigiano e una figlia ventenne di oggi

ROMA, 27 febbraio 2023, 12:31

(di Mauretta Capuano)

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Cover Tempesta - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cover Tempesta - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cover Tempesta - RIPRODUZIONE RISERVATA

CAMILLA GHIOTTO, TEMPESTA (SALANI, PP 348, EURO 18). E' tutta nello spazio della resistenza l'anima di 'Tempesta', il primo romanzo di Camilla Ghiotto, 23 anni, che è riuscita a dare voce al rapporto con suo padre, il comandante 'Tempesta' di una brigata partigiana, e alla sua storia di battaglie riscoperta in un manoscritto trovato alla sua morte. Uno scritto prezioso ambientato tra il '44 e la fine della guerra che è stata la scintilla di questo romanzo, pubblicato da Salani - Le Stanze, in cui le pagine del presente si alternano con quelle di quel diario. Un padre che Camilla non ha mai conosciuto giovane, che quand'era piccola si vergognava fosse così diverso da quello delle sue compagne e che ora è il maestro che porta dentro di sé.
    "Sono nata quando mio padre aveva 74 anni. Ho voluto raccontare cosa significasse una relazione padre-figlia così anomala. Lui era verso la fine della sua vita, passava le giornate immobile, a leggere, seduto sul divano mentre la protagonista del libro è una ragazza nel pieno della gioventù e dell'azione e avrebbe bisogno dell'esatto opposto, di ritmo, di movimento. E' un po' come il paradosso di Achille e la tartaruga, viaggiano a due velocità diverse, il loro rapporto è composto di sguardi e osservazioni reciproche, ma poi nessuno dei due fa quel passo verso l'altro per riuscire a conoscersi veramente. Infatti lei lo conoscerà meglio dopo la sua morte" racconta la scrittrice esordiente che è nata a Vicenza e ora vive a Roma dove sta per laurearsi in filosofia.
    Come ha trovato i manoscritti? "Mio padre scriveva molto e dopo la sua morte ho trovato moltissimi testi tra i quali questo manoscritto. Molte di queste vicende le aveva raccontate a me e a mia madre. Le parti del libro ambientate durante la guerra sono così come lui le ha lasciate, scritte già in terza persona.
    Aveva raccontato l'anno che ha trascorso da partigiano. Avevo 17 anni quando li ho trovati, non li ho letti subito, ma quando avevo 19-20 anni e la cosa che mi ha colpito è che lui in quel periodo che racconta aveva 19 anni, la mia stessa età. E' stato come conoscerlo da giovane per la prima volta e, dal punto di vista storico, ho potuto scoprire il periodo della resistenza attraverso i suoi occhi". Il manoscritto "era nella sua ventiquattrore, dove teneva le cose più importanti per lui, insieme al Discorso sul metodo di Cartesio e all'Iliade che portava sempre con sé" racconta Camilla del padre che amava molto l'Argentina dove ha vissuto 20 anni. "Ci è andato alla fine della guerra dove ha fatto moltissimi lavori e ha conosciuto, con suo fratello giornalista, Borges e Che Guevara che in un incontro al confine con la Bolivia gli ha chiesto tra l'altro anche della resistenza italiana e del metodo di lotta" diceva.
    Romanzo sulla libertà, 'Tempesta', che sarà presentato l'11 marzo alle 18.00 alla libreria Risvolti a Roma, è stato un modo per Camilla Ghiotto di confrontarsi con il passato e di farsi delle domande sul presente. "Le sfide della mia generazione sono diverse da quelle di mio padre, ma c'è un coraggio anche nella sfiducia che ci circonda che io ammiro molto, anche nei ragazzi più piccoli di me. Certo siamo impauriti. Credo che la paura faccia parte comunque del momento in cui si diventa grandi. E' un po' come la linea d'ombra di Conrad in cui tutto luccica di promesse, tutto sta per succedere e senti che dipende veramente da te. Ma in questa generazione c'è anche una forte predisposizione all'ascolto reciproco e questo alla fine trasforma quella paura in coraggio" sottolinea.
    "Il significato di resistere, anche dopo aver letto questi scritti di mio padre, credo sia trasversale, penso non appartenga solo a quella precisa epoca storica ma che possa sempre essere un modo di esistere" dice Ghiotto che ci tiene a precisare che 'Tempesta' "è un romanzo, non un diario personale in cui ha incontrato suo padre come non era mai accaduto".
   
   

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