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>ANSA-INTERVISTA/Ben Jelloun, denuncio violenza su ragazzine

>ANSA-INTERVISTA/Ben Jelloun, denuncio violenza su ragazzine

Al Salone del Libro. Putin? Ho paura di questa guerra

TORINO, 20 maggio 2022, 17:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(dell'inviata Mauretta Capuano) L'abuso di ragazzine nel Marocco dei primi anni duemila che porta al suicidio, a Tangeri, di una sedicenne e distrugge una famiglia. Tahar Ben Jelloun, vincitore del Premio Goncourt nel 1987, ci racconta una storia di violenza e dolore, ispirata a fatti veri nel suo nuovo romanzo, 'Il miele e l'amarezza' (La nave di Teseo), dove c'è anche uno spiraglio di luce portato dall'amore. "Questo libro vuol essere un appello a coloro che praticano il turismo sessuale in Marocco e Thailandia per dire che non sono più i benvenuti e che potrebbero rischiare fino a vent'anni di prigione. Nel libro si capisce che non sono solo gli stranieri, che riguarda anche i marocchini" dice all'ANSA Ben Jelloun, 74 anni, al suo arrivo al Lingotto.
    L'insospettabile professore pedofilo che abusa di ragazzine, adescate promettendo la pubblicazione di poesie sulla rivista che dirige, è un marocchino. Una di questa è Samia, 16 anni, sedicenne sensibile che finisce nella sua trappola. "Conoscevo la ragazza che si è suicidata. Volevo scriverne da tempo e quello che più mi ha scandalizzato è stata l'impunità del pedofilo. Quando è morto è stata fatta una cerimonia e un funerale come se fosse stato un grande personaggio" spiega lo scrittore.
    'Il miele e l'amarezza' è "un libro di denuncia contro il silenzio e quel senso di colpa che si diffonde. Se no a cosa serve scrivere? Scrivo per migliorare il mio Paese. Anche 'Creature di sabbia' di 35 anni fa era un libro di denuncia in anticipo sui tempi" sottolinea lo scrittore.
    La violenza, aggiunge, "è ovunque e avviene non solo nei confronti delle donne che adesso almeno possono divorziare, mantenere e lottare per i loro diritti. Una volta non era possibile. Il vero problema resta nelle periferie, non a Casablanca e nelle capitali". E cosa pensa della guerra in Ucraina? "Putin non scherza. E' determinato, non è pazzo e può fare gravi danni. E' figlio del Kgb. Ho paura di questa guerra, potrebbe essere sempre più vicina per tutti. Forse gli europei non hanno capito bene chi hanno davanti. Quando il presidente Macron ha telefonato a Putin si è confrontato con un blocco di cemento, chiuso a tutto" dice Ben Jelloun che preferisce il Covid "per il quale abbiamo trovato il vaccino, contro Putin ancora non c'è".
    A portare un po' di luce nella vita dei genitori di Samia, che vivono in un seminterrato come fossero sepolti, è Viad, un giovane immigrato africano che si prende cura della coppia. "E lui a dare luce, apertura, felicità. In effetti ci sono 30 mila africani in Marocco che lavorano nelle famiglie, tengono i bambini e i marocchini sono contenti" racconta. E del successo che ha avuto al Festival di Sanremo 2022 la lettura di un brano tratto dal suo libro 'Il razzismo spiegato a mia figlia' (La nave di Teseo" fatta dalla giovane attrice italiana, con madre senegalese, Lorena Cesarini, "sono fiero e orgoglioso. bisogna aiutare la letteratura come si può" dice Ben Jelloun.
   

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