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'Matti e Angeli', straordinaria storia di una famiglia ebraica

'Matti e Angeli', straordinaria storia di una famiglia ebraica

Nel diario di Alessandro Smulevich, paura e salvezza nel 1943-44

13 settembre 2022, 13:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAmed) - ROMA, 13 SET - ALESSANDRO SMULEVICH, MATTI E ANGELI - Una famiglia ebraica nel cuore della Linea Gotica.
    Diario 1943-1944 (Pendragon, pp. 358, 20,00 €) - Nel 2017, dai recessi della Storia e dal fndo di un armadio, è emerso il diario scritto durante la Seconda guerra mondiale da un ragazzo ebreo ventenne, nato a Fiume ma in quel periodo residente in Toscana, Alessandro Smulevich. Un nipote di Alessandro, Adam Smulevich, giornalista e scrittore, si reca quindi a Firenzuola sulle tracce della storia familiare e lì trova una lettera inviata dalla zia Ester. sorella di Alessandro, al Comune di Fiorenzuola, in cui ringraziava la famiglia Matti per aver salvato lei e i suoi cari dalla deportazione.
    Da quei diari, ma anche dalle ricerche e aggiunte di tre curatori - Ermanno Smulevich (figlio di Alessandro), Rosanna Marcato e Luciano Ardiccioni - nasce questo libro, un documento straordinario che racconta una vicenda ricca di colpi di scena, di paura e disperazione ma anche di calore e umanità e alla fine di salvezza, narrata in presa diretta nel dettagliato diario di Smulevich.
    E dalle pagine, oltre alla vicenda della famiglia ebraica, emerge il ruolo di due famiglie del posto, i Matti e gli Angeli appunto, che ospitarono i loro vicini ebrei, salvando loro al vita. Per quella generosità e per il coraggio, sono stati insigniti del titolo di Giusti tra le Nazioni dal museo dello Yad Vashem.
    L'odissea degli Smulevich inizia nel 1940, con l'internamento del padre di Alessandro, Sigismondo, a Campagna in provincia di Salerno: grazie all'interessamento del commissario Giovanni Palatucci - anche lui Giusto fra le nazioni e medaglia d'oro al valor civile, morto a Dachau - viene trasferito a Prato, riunendosi alla famiglia grazie all''internamento libero' con obbligo di firma. E poi l'8 settembre, con l'illusione della fine della guerra e invece l'inizio del periodo atroce dell'occupazione nazista e delle deportazioni.
    'Matti e Angeli' è un documento straordinario per la Memoria, ma anche per il ritratto di quei protagonisti scomparsi, che nel diario ritrovano voce per ammonire affinché tutto ciò non si ripeta, ma anche per ridare fiducia nella solidarietà umana che si manifesta persino in tempi oscuri.
    (ANSAmed).
   

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