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ANSA/ Libro del giorno: Vittorio Sermonti, Dov'è la vittoria

ANSA/ Libro del giorno: Vittorio Sermonti, Dov'è la vittoria

Dai giornali racconto dei Mondiali '82 e dell'Italia dell'epoca

ROMA, 11 luglio 2022, 11:29

Redazione ANSA

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(di Marzia Apice) VITTORIO SERMONTI, DOV'E' LA VITTORIA (Garzanti, pp.528, 25 euro). "Il travolgente feuilleton d'un'epopea": è stato lo stesso Vittorio Sermonti a dare in un gustoso prologo la più adatta definizione del suo libro "Dov'è la vittoria?", scritto nel 1982 subito dopo il trionfo della Nazionale italiana di calcio ai Mondiali di Spagna, e ora riproposto da Garzanti a 40 anni da quella mitica impresa. Il libro riunisce tutti gli articoli prodotti dalla stampa sportiva dell'epoca prima e dopo l'avventura straordinaria degli uomini di Bearzot, raccontando dapprima la sfiducia dei media e poi l'esultanza scomposta che ne seguì. Ancora oggi si tratta di anniversario che il nostro Paese sente molto - e lo dimostrano anche le tante pubblicazioni uscite per l'occasione, da Piero Trellini, "La partita. Le immagini di Italia-Brasile" (Mondadori) a Paolo Castaldi, "11 luglio 1982. Copia autografata" (Feltrinelli), da Francesco Zagami, "Spagna 1982.
    Il Mundial di Bearzot" (Gianluca Iuorio Urbone Publishing) a Stefano Olivari "Italia 1982. Storia critica del Mondiale più bello" (Indiscreto) - perché quell'11 luglio del 1982 gli italiani vissero un momento di pura condivisione, trovandosi uniti a gioire, da nord a sud, sulla scia di una vittoria che sembrava poter segnare la rinascita di una nazione ferita dal terrorismo degli anni di piombo e indignata dallo scandalo del calcioscommesse. Il trionfo di un Paese compattato dietro il Tricolore fu una sorta di liberazione, simboleggiata anche dall'indimenticabile esultanza del presidente Pertini sugli spalti del Santiago Bernabeu. Ecco perché "Dov'è la vittoria?" va molto oltre il racconto dell'evento sportivo: l'intuizione di Sermonti - che nel volume propone la "cronaca delle cronache" dal 1 giugno al 12 luglio 1982, un lavoro imponente con oltre 7800 schede tematiche e la collazione di dati e date - è stata proprio quella di svelare con ironia e acume critico un ritratto forse dai contorni mossi ma efficacissimo dell'Italia e degli italiani. Il passaggio repentino dalla sfiducia all'esaltazione, dai sospetti e i giudizi sferzanti a un'acritica glorificazione da parte dei media e del pubblico offre uno spaccato di chi eravamo, anticipando forse un po' chi siamo diventati. La partita Italia-Brasile e poi la finale con la Germania decretarono la fine più gloriosa di quello che fu un autentico "viaggio dall'inferno al paradiso", come scrive Dino Zoff - portiere e capitano di quella Nazionale - in una nuova, appassionata prefazione al libro, ricordando con nostalgia e orgoglio le parole sagge di Bearzot ai suoi ragazzi: "Noi siamo italiani, capaci di eccellere in tanti campi: nelle professioni, nel lavoro, nell'arte. Ci ha sempre fatto difetto però l'organizzazione generale. E quindi perché dobbiamo sempre pensare di giocare come gli olandesi, o come i tedeschi? Cerchiamo di tirare fuori il nostro estro, la nostra fantasia, il nostro modo di essere italiani".
   

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