(di Anna Lisa Antonucci)
KATE SUMMERSCALE, ATLANTE DELLE FOBIE
E DELLE MANIE (DeAgostini Libri, 9,99 Euro). Alcune sono quasi
innocue e non interferiscono o limitano troppo la nostra vita,
come quella di Alfred Hitchcock per le uova, o quella di Johnny
Depp per i clown, ma le fobie di cui soffre il genere umano
sono molte ed alcune assai gravi. Il libro che esce il 4 aprile
per le edizioni Utet, "Atlante delle fobie e delle manie",
scritto da Kate Summerscale, ne elenca 99, distinguendo tra la
fobia, e cioè l'impulso a evitare qualcosa, e la mania,
l'impulso a fare qualcosa, come ad esempio lo shopping
compulsivo o la tricotillomania, che porta a strapparsi i
capelli.
L'Atlante le elenca in ordine alfabetico e raggruppate per
temi come le fobie nei confronti degli animali, tra le più
comuni la paura dei ragni, gatti, uccelli, rane, cavalli; o
quelle nei confronti degli oggetti, la repulsione per l'ovatta,
le piume, le pellicce, o per le parti del corpo, la paura del
sangue, del dentista o del vomito.
"Ho paura delle uova" confessò alla giornalista Oriana
Fallaci nel 1963, il regista degli "Uccelli". "Quel coso bianco,
tondo, senza buchi… Brrr!" raccontò Hitchcock aggiungendo che le
uova non erano la sua unica fobia. Anzi, disse, era "l'uomo più
pauroso e più vigliacco" che si poteva incontrare. Sostenne di
chiudersi a chiave in camera ogni notte, "come se dall'altra
parte dell'uscio ci fosse un pazzo pronto a scannarmi" e disse
di aver paura anche dei suoi film: "Io non vado mai a vedere i
miei film. Io non capisco come faccia la gente a vedere i
miei film". Di una morbosa paura dei clown, come riporta il
libro, ha raccontato di soffrire l'attore Johnny Depp. "Ho
sempre avuto l'impressione che dentro di loro alberghi
un'oscurità", ha detto al "San Francisco Examiner", "un vero
potenziale maligno. Credo di averne paura perché, grazie a quei
sorrisi dipinti, è impossibile capire se siano allegri o se
stiano per strapparti via la faccia a morsi". La coulrofobia,
secondo il libro è condivisa anche da molti bambini: lo ha
dimostrato un'indagine su 250 piccoli pazienti dell'ospedale di
Sheffield dalla quale ha dissentito l'Association of Hospital
Clowns secondo cui clown dottori riducono stanchezza, dolore e
stress nei bambini.
Ma la maggior parte delle voci dell'atlante, redatto da Kate
Summerscale, scrittrice e giornalista inglese, e tradotto da
Costanza Prinetti, descrivono, invece, patologie reali, i
disturbi d'ansia più comuni dei nostri giorni: uno tra tutti
quello nei confronti del telefono cellulare tra la fobia di
perderlo e la paura che suoni. Per essere diagnosticata come
fobia, secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi
mentali (2013) dell'American Psychiatric Association, una paura
deve essere esagerata, irrazionale e durare da sei o più mesi; e
deve aver spinto chi ne soffre a evitare la situazione o
l'oggetto temuti tanto da interferire con le normali funzioni.
Salvador Dalí, ad esempio soffriva di una tale entomofobia (dal
greco 'entoma', insetti), da trovare alcuni insetti più
terrorizzanti della morte stessa. "Se fossi sul ciglio di un
precipizio e una grossa cavalletta mi saltasse addosso -
raccontò - preferirei buttarmi nel baratro che sopportare
quell'orrida 'cosa'". Anche la star del cinema Scarlett
Johansson confessò di avere il terrore degli
scarafaggi da quando, ancora bambina, si era svegliata
trovandosene uno in faccia. Il libro dice, infatti che certe
fobie sono molto più comuni nei bambini che negli adulti, che le
percentuali si dimezzano negli anziani, ma anche che le donne
sono due volte più fobiche degli uomini. In media, quindi,
soffre di una fobia specifica una donna su dieci e un uomo su
venti. Ma, una strada per guarire da fobie e manie c'è,
suggerisce infine il libro, ed è la terapia
cognitivo-comportamentale.
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