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Diventa museo Casa Bellonci, sede storica del Premio Strega

Diventa museo Casa Bellonci, sede storica del Premio Strega

Le visite tutti i venerdì dal 16 dicembre su prenotazione

ROMA, 09 gennaio 2023, 15:05

di Mauretta Capuano

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Diventa museo Casa Bellonci, sede storica del Premio Strega - RIPRODUZIONE RISERVATA

Diventa museo Casa Bellonci, sede storica del Premio Strega - RIPRODUZIONE RISERVATA
Diventa museo Casa Bellonci, sede storica del Premio Strega - RIPRODUZIONE RISERVATA

Diventa una Casa Museo aperta al pubblico la sede della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, un tempo casa dei coniugi, dove dal 1951 si riunivano gli Amici della domenica e dove per molti anni, fino al 2019, si è votata la cinquina del Premio Strega. Inaugurata il 30 novembre, nel giorno dei 120 anni dalla nascita di Maria Bellonci - in un incontro che ha visto gli interventi del presidente e del direttore della Fondazione, Giovanni Solimine e Stefano Petrocchi, dell'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, della scrittrice e presidente del Comitato direttivo del Premio Strega, Melania Mazzucco, della presidente di Bper Banca, Flavia Mazzarella e del presidente di Strega Alberti Benevento Giuseppe D'Avino - la casa ha accolto i protagonisti della letteratura italiana del secondo Novecento e di questo inizio secolo e custodisce l'ingente patrimonio librario, archivistico e storico-artistico dei coniugi Bellonci.

"E' un'occasione per restituire alla città e alla cultura italiana una casa dove è passato molto della storia culturale di questo Paese. Abbiamo approfittato del periodo di lockdown per fare questo restauro. La votazione della cinquina non si potrà più fare qui, per motivi di sicurezza non si possono ospitare centinaia di persone, ma la Casa Museo continuerà a essere un luogo di incontro" ha spiegato all'ANSA Solimine. La biblioteca ospita di circa 24.000 volumi con molte prime edizioni divenute ormai rarissime, volumi con dediche autografe degli autori tra cui 'Il nome della rosa' di Umberto Eco che scrive: "A Maria Bellonci, che sa i segreti di altri labirinti". Il restauro, a cura dell'architetta Patrizia Del Vescovo, reso possibile grazie al contributo di Regione Lazio e Bper Banca, rispetta l'atmosfera originaria. "Si apre una nuova Casa Museo del sistema delle Case Museo di Roma che sono circa una decina. E' stata restaurata in modo estremamente raffinato perché riesce a conservare la magia di una presenza. Noi siamo particolarmente soddisfatti del fatto che questa amministrazione, dopo un sostanziale disinteresse dell'amministrazione precedente, ha rinnovato il sostegno e una convenzione tra il Comune di Roma attraverso il sistema biblioteche, la Fondazione Bellonci, il Premio Strega" ha sottolineato Gotor. La Casa accoglie i visitatori con scritte sulle pareti. C'è una citazione, nella stanza dove si votava la cinquina, da una lettera di Cesare Pavese a Maria Bellonci che dice: "Ora so che a Roma c'è una casa per me amica".

Lungo il corridoio una scritta ricorda la nascita del Gruppo degli Amici della Domenica e in un'altra c'è l'incipit di 'Rinascimento privato' di Maria Bellonci, tornato quest'anno in libreria nelle edizioni Oscar Cult Mondadori. "Permetterà a tutti quelli che hanno sempre sentito parlare del Premio Strega di vedere cosa era in realtà questo posto: una casa-studio, una biblioteca. Maria Bellonci ha lasciato una traccia profonda nella letteratura italiana, forse noi dobbiamo lavorare affinché sia ancora più profonda. E' stata sempre molto attenta alle scrittrici, alle donne, e c'è stato un filo, anche se apparentemente non così vistoso, che ha attraversato tutto il suo operato" ha ricordato Mazzucco. Per la prima volta la casa ospita - in quella che all'origine era la camera da letto, unico ambiente veramente modificato - la lavagna dove si segnano i voti, in uso fino al 2021, sostituita per una lesione. Presenti anche molte opere pittoriche e grafiche di artisti come Cagli, Campigli, Capogrossi, De Pisis, Mafai, Mazzacurati, Morandi e Sughi, considerato il Bacon italiano, e ritratti di Maria Bellonci eseguiti da Arturo Dazzi, Leonetta Cecchi Pieraccini e altri. Si potrà vedere anche la sua Olivetti nera, la sua mitica poltrona rossa, un vassoio con sotto il vetro dei foglietti con le prime firme degli Amici della domenica, fatto realizzare da Maria Bellonci, e tante foto, sulle pareti dei lunghi corridoi, delle edizioni del Premio. La Fondazione possiede anche la storica urna di voto realizzata da Mino Maccari, ora in mostra al Museo Ferragamo di Firenze. La casa si potrà visitare tutti i venerdì a partire dal 16 dicembre prenotando su www.fondazionebellonci.it e si sta pensando anche a una sinergia con visita anche a Villa Giulia con un unico biglietto.

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