JOHN BOYNE, NESSUN LUOGO È PIÙ CASA
(RIZZOLI, PP. 396, EURO 20). A quindici anni dalla
pubblicazione del bestseller 'Il bambino con il pigiama a
righe', che ha venduto 11 milioni di copie nel mondo ed è
diventato un film di Mark Herman, torna John Boyne con 'Nessun
luogo è più casa', un romanzo che si riallaccia a vicende e
personaggi del suo libro culto, in libreria dal 4 ottobre per
Rizzoli nella traduzione di Linda Martini. Gretel Fernsby,
novantun anni, la sorella di Bruno che abbiamo conosciuto ne 'Il
bambino con il pigiama a righe', ha una vita apparentemente
tranquilla ma resta il peso del proprio passato. "L'idea per
questo libro mi è venuta nel 2004, poco dopo aver completato
l'ultima stesura del Bambino con il pigiama a righe, e ho capito
subito che un giorno lo avrei scritto. Per molti anni ho avuto
nel computer un file intitolato La storia di Gretel in cui
annotavo appunti sulla sorella maggiore di Bruno, su chi sarebbe
potuta diventare nella vita e sulle esperienze che avrebbero
dato forma alla sua maturità" spiega Boyne nella nota conclusiva
al romanzo che voleva scrivere verso gli ottanta, novant'anni,
ma poi è arrivata la pandemia e l'isolamento lo ha spinto alla
stesura. Gretel vive da decenni in un bell'appartamento
londinese che affaccia su Hyde Park: ha giorni tranquilli
nonostante abbia visto, con i suoi occhi di bambina, l'orrore
della Germania nazista. Di quando e del perché, dodicenne, era
scappata da una Berlino rasa al suolo e del difficile dopoguerra
a Parigi con la madre, la signora Fernsby non parla mai.
Soprattutto non parla del fratellino Bruno, né del padre,
ufficiale in comando di uno dei campi di sterminio più
famigerati del Reich. Ma i ricordi bruciano sempre e quando una
giovane coppia si trasferisce nell'appartamento sotto al suo la
vita le offre un'opportunità di espiazione. Gretel diventa amica
del piccolo Henry, il figlio taciturno della coppia,
appassionato di romanzi d'avventura. Capisce presto che la madre
di Henry è una donna impaurita, sposata a un uomo dispotico e
manesco. Ancora una volta, eccola dinanzi a una violenza e a un
bivio: quand'era una bambina non aveva saputo combattere, ora la
vita le presenta un'occasione nuova per aiutare un ragazzino in
difficoltà. "Nessun luogo è più casa è un romanzo sulla colpa,
sulla connivenza e sul dolore della perdita, un libro che si
propone di esaminare quanto colpevole possa essere una persona
giovane alla luce degli eventi storici che avvengono attorno a
lei, e se tale persona possa mai mondarsi dei crimini commessi
da altre persone a cui voleva bene" afferma lo scrittore che è
nato a Dublino nel 1971.
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