''Lamborghini sarà ad ottobre alla Festa di Roma. Sono soddisfattissimo di questo film, abbiamo attori fantastici, Frank Grillo-Ferruccio vi sorprenderà'. E' una storia che ha cambiato il mondo dell'auto ma raccontiamo anche l'Italia dal 1946 agli anni 70, la trasformazione di un paese da agricolo a industriale''. Lo annuncia il regista Bobby Moresco, premio Oscar, al 20esimo Ischia Global Film & Music fest.
''Tutto nasce proprio da un festival di Pascal Vicedomini che mi ha presentò il produttore Andrea Iervolino, socio di Monika Bacardi. Appena mi propose Lamborghini dissi si! Poi ho fatto ricerche, letto il libro. Stiamo parlando di un mito assoluto, in America forse più famoso di Ferrari. Nel film c'è naturalmente la loro rivalità ma soprattutto la vicenda di un uomo visionario e del prezzo che si è disposti a pagare per seguire le proprie visioni. Anche lui proveniva da una famiglia di agricoltori del dopoguerra ma aveva in testa idee diverse''.
Il film ha avuto una lavorazione lunga. ''Ci siamo dovuti fermare per il covid, ho riscritto la sceneggiatura. Ma ho trovato poi un grande cast. Gabriel Byrne è Enzo Ferrari, Mira Sorvino è Annita''. Cè anche un giovanissimo Tony Renis interpretato da Giovanni Antonacci, il nipote di Gianni Morandi (figlio di Biagio e Marianna). Con lui, festeggiatissimo da Renis, presidente onorario della manifestazione, anche le attrici Emma Kovac e Francesca Tizzano sono ospiti al Global festival.
Per Moresco girare in Italia, tra Bologna, Cento e Roma, è stato bellissimo. ''Hanno lavorato molti attori italiani, tutti bravissimi, come Fortunato Cerlino. Da voi i cast tecnici sono fantastici, sono tutti artisti, appassionati del loro lavoro''.
Perchè la scelta di Grillo per il ruolo del protagonista ? ''E' la prima volta che non ammazzo qualcuno, mi ha detto. Il pubblico scoprirà di cosa è capace questo attore''.
Nonostante abbia già due nuovi progetti in rampa di lancio, Moresco non ha abbandonato l'idea di un film su Lucky Luciano: ''Si farà, lo sto scrivendo. Non ho visto l'opera di Francesco Rosi con Gianmaria Volontè di cui tutti mi parlano perchè non voglio correre il rischio anche inconsciamente di copiare un capolavoro. Mi soffermerò sulla storia siciliana di un padre minatore che per sfuggire alla mafia porta la famiglia in America, ma ironia della sorte proprio la mafia sarà la vita di suo figlio. Questo è quello che mi interessa raccontare. Girerò oltre che in Sicilia anche a Napoli e poi a New York e Washington''. (ANSA).
In collaborazione con:
Ischia Global Festival