(ANSA-AFP) - ROMA, 13 AGO - Secondo numerosi attivisti e
oppositori iraniani, i governanti iraniani sono responsabili
dell'attacco contro lo scrittore britannico Salman Rushdie,
poiché la Repubblica islamica non ha mai ripudiato la fatwa del
1989 emessa dal suo fondatore che chiedeva l'uccisione del
romanziere.
"Che il tentativo di omicidio di oggi sia stato ordinato
direttamente da Teheran o meno, è quasi certamente il risultato
di 30 anni di incitamento alla violenza del regime contro questo
celebre autore", ha affermato l'Unione nazionale per la
democrazia in Iran, con sede a Washington (Nufdi).
Il Consiglio nazionale della Resistenza iraniana (Ncri), un
gruppo di opposizione messo fuori legge in Iran, ha affermato
che l'attacco è avvenuto su "istigazione" della fatwa di
Khomeini. "Ali Khamenei e altri leader del regime clericale
hanno sempre promesso di attuare questa fatwa anti-islamica
negli ultimi 34 anni", si legge in una nota.
"Questa è la vera Repubblica islamica; negoziate con un tale
regime e permettete ai suoi sostenitori e lobbisti di entrare
nella vostra società. Riuscite a capire come ci sentiamo come
ostaggi di questo regime?" ha scritto su Twitter l'attivista per
la libertà di espressione Hossein Ronaghi, uno dei critici più
espliciti della leadership all'interno del Paese.
"C'è stata una fatwa su Salman Rushdie di Khomeini dal 1989
che la Repubblica islamica dell'Iran non ha mai ritirato.
@khamenei_ir l'ha ripetuto anche su Twitter. Ora i promotori
della Repubblica islamica stanno elogiando l'assassinio e mi
minacciano con la stessa sorte di Salman Rushdie", ha affermato
dagli Stati Uniti la dissidente iraniana Masih Alinejad.
(ANSA-AFP).
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