Una produzione quantitativamente
simile a quella dell'anno scorso, ma una qualità complessiva di
ottimo livello che soddisfa pienamente la stragrande maggioranza
dei produttori etnei. Sono molto positivi i primi riscontri che
il Consorzio di Tutela Etna DOC sta, come di consueto,
raccogliendo sui quattro versanti del vulcano a qualche
settimana dalla conclusione della vendemmia. "È stata
un'annata che, a causa delle importanti e frequenti ondate di
calore e della siccità che abbiamo registrato all'inizio
dell'estate, aveva destato più di qualche preoccupazione, ma che
poi ha riservato un finale di stagione perfetto, consentendo ai
produttori di portare in cantina uve dal potenziale qualitativo
ottimale e in perfetto stato dal punto di vista fitosanitario"
commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini
Etna DOC.
La notevole complessità che caratterizza lo scenario della
viticoltura etnea non consente mai di trarre conclusioni
uniformi per tutti i versanti: le diverse condizioni climatiche
che, in molti casi, assumono ulteriori specificità nelle singole
contrade, la presenza di terreni originatisi con colate laviche
differenti, la posizione dei vigneti ad altitudini anche molto
variabili e, infine, l'età delle piante, creano un mosaico
difficile da catalogare in modo omogeneo. "Nonostante questa
situazione molto frammentata, le prime testimonianze ci stanno
restituendo un quadro molto positivo, sia per le varietà a bacca
bianca che rossa - continua Francesco Cambria -. Acidità e
maturità non mancano e tutto lascia presagire a futuri vini che
potranno sfidare il tempo".
Dopo un inverno generoso dal punto di vista delle piogge, la
primavera di quest'anno, lungo un po' tutto il comprensorio
dell'Etna è stata particolarmente asciutta, caratterizzata da
scarse precipitazioni da marzo sino a maggio. All'inizio
dell'estate, poi, l'innalzamento delle temperature e il clima
particolarmente siccitoso ha messo in allarme i viticoltori,
sebbene nel complesso le piante abbiano goduto di un ottimo
sviluppo vegetativo che ha portato ad uno stato sanitario
ottimale delle uve. Le operazioni di raccolta sono iniziate con
un anticipo di circa una settimana rispetto alla normalità,
anche se in alcuni areali hanno raggiunto anche i 15 giorni. La
vendemmia etnea ha preso il via ufficialmente tra la fine di
agosto e l'inizio di settembre con le uve che vanno a comporre
le basi per gli spumanti, ed è poi proseguita, da nord a sud,
sino alla fine di ottobre, confermando il suo lungo percorso e
la sua conclusione tra le ultime in Italia.
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