(ANSA) - RIBERA, 04 NOV - "Sì, mi sento di rappresentare un
modello positivo di integrazione, in un momento nel quale tanti
ragazzi ogni giorno attraversano il Mediterraneo per provare a
sbarcare in Europa, rischiando la vita o, purtroppo, in molti
casi, perdendola". A parlare è Manuel M'Sakni Costa, 36 anni,
Ceo della "Congressi Internazionali", una società da lui fondata
nel 2019 a Milano che opera nel settore degli interpreti
linguistici, specializzata nell'organizzazione di eventi,
congressi, fiere, meeting aziendali, conferenze e convention
internazionali. L'azienda nata da un'intuizione oggi si è
trasformata in business di successo, attiva anche nel settore
delle traduzioni (simultanee e non). La sede legale è a Milano,
mentre quella operativa recentemente Manuel l'ha spostata a
Ribera, nell'Agrigentino, luogo che è un autentico crocevia
della vita di questo giovane manager.
Manuel infatti è nato proprio a Ribera nel 1986 da genitori
tunisini, ma è stato cresciuto da una famiglia riberese a cui,
appena nato, è stato affidato. Manuel trascorre a Ribera i primi
6 anni della sua vita. Ad occuparsi di lui proprio quella
famiglia, fatta di persone semplici (il papà Gaetano falegname,
la mamma Grazia casalinga). Ambiente nel quale, malgrado ci
siano già altre 3 figlie, quel bambino viene accudito e aiutato
a crescere con tutto l'affetto possibile e che gli è dovuto. Ma
i momenti difficili sono imminenti. Il primo si presenta quando
a 6 anni i genitori naturali rivogliono indietro Manuel. Che,
così, si trasferisce in Tunisia con loro. Per un bambino di
quell'età è un trauma. "Non è certo l'unica sfida che ho
combattuto nella mia vita", ammette sorridendo. In Tunisia il
ragazzo rimane 10 anni. Durante i quali frequenta elementari e
medie. Ed è ancora un adolescente quando, per una serie di
vicende che rivelano come talvolta la linea della vita sia
imprevedibile, torna a Ribera. Dove ad aspettarlo, ma stavolta
per adottarlo, c'è quella stessa famiglia che di lui si era già
occupata nei primi anni della sua vita. A Manuel si spalancano
di nuovo le porte di quella casa dove aveva vissuto da bambino.
La famiglia Costa riprende ad occuparsi di lui e lo sostiene nei
suoi orientamenti sul futuro. "Devo tutto a loro, ai miei
genitori adottivi: sono loro che mi hanno cresciuto e formato",
dice Manuel. Che accanto al suo cognome tunisino (M'Sakni) ha
voluto anche quello di chi gli ha cambiato la vita (Costa). Dopo
il diploma Manuel si iscrive all'università: facoltà di
Economia. Laurea conseguita sia in Italia che in Francia, a
Nancy. Ed è proprio per potere essere il più vicino possibile a
mamma e papà adottivi, oggi anziani, che Manuel ha deciso di
spostare a Ribera la sede operativa della "Congressi
Internazionali". Oggi l'azienda vanta un portafoglio clienti di
altissimo livello (tra i tanti anche marchi come Google, Adidas,
Fiat, Pfizer Samsung e Gucci). Un business che vede il manager
di origine tunisina a capo di 3 brand che si occupano di
comunicazione, e con uno staff di una ventina di dipendenti
fissi, tutti giovani come lui. Oltre alla "Congressi
Internazionali" c'è anche la "LingoYou", un'agenzia di
traduzioni professionali che ha accumulato già 60 mila clienti
sparsi su tutto il pianeta. "E il cui obiettivo - chiarisce
Manuel - è di permettere alle organizzazioni di tutto il mondo
di comunicare in modo corretto in ogni lingua e con ogni mezzo".
Con l'arrivo della pandemia Manuel ha trasformato un problema
in un'opportunità. Ha così deciso di investire nel settore delle
convention da remoto, sviluppando un software, denominato
"Rafiki" (il nome del terzo dei brand da lui fondati) che gli ha
permesso di fornire supporto immediato a tutti gli organizzatori
di congressi costretti a spostarsi dalle sale conferenze dal
vivo alle call attraverso il reclutamento di traduttori
simultanei, attingendo da un database che oggi conta ventimila
interpreti sparsi in tutto il mondo. "Ho vissuto in ambienti
diversi, e oggi viaggio molto per lavoro", dice Manuel. "Gli
anni in Tunisia - aggiunge - sono stati importanti, quando
arrivai lì non capivo una parola di arabo, fino a 6 anni
conoscevo solo l'italiano. Oggi parlo 4 lingue (arabo, italiano,
inglese e francese), e ho anche 3 passaporti (italiano,
britannico e tunisino). Naturalmente - conclude - mi sento
soprattutto italiano. E recentemente mi sono anche battezzato
col rito cattolico. Sono solo alcune delle ragioni che mi fanno
dire che forse sono un esempio possibile di integrazione". Nella
scelta di Manuel non è trascurabile l'amore. A Ribera infatti
vive anche Emily, la sua fidanzata. (ANSA).