Il docufilm 'Paolo vive', dedicato
al giudice Borsellino, in lavorazione in questi giorni tra
Palermo e Catania, è stato al centro di un incontro durante il
quale la Catania Film Commission del Comune, diretta da Sabina
Murabito, ha ospitato l'autrice dell'audiovisivo, la scrittrice
e neoregista catanese Debora Scalzo, da anni a Milano, che,
nell'ambito del progetto 'Cineviaggiando', si è confrontata con
gli studenti di due classi del liceo scientifico-linguistico 'C.
Caminiti' di Giardini Naxos (Messina) accompagnate dalla prof.
Fulvia Toscani .
L'approfondimento su cinema e legalità, con un excursus di
Mario Giarola sul doppiaggio, ha fatto leva sul lavoro con il
quale la Scalzo, a trent'anni dalla strage di via D'Amelio,
rende omaggio al magistrato ma anche all'uomo di alti valori che
ha dedicato la vita alla lotta contro la mafia, un esempio per
le nuove generazioni.
L'opera, supportata anche dalla Film Commission catanese, si
compone di due parti, da un lato interviste e testimonianze
esclusive, dall'altro l'interpretazione del giudice Borsellino
affidata all'attore Bruno Torrisi.
Nel corso del dibattito la regista e sceneggiatrice, che ha
all'attivo diversi libri dedicati alle forze dell'ordine e premi
per la letteratura poliziesca e sociale, ha anticipato come il
proprio lavoro a favore del cinema della legalità continuerà,
dopo l'uscita di 'Paolo vive' prevista a fine 2023, con una
nuova produzione rivolta a un 'angelo della scorta' di
Borsellino, Claudio Traina, morto anche lui nella strage del
'92.
Dall'incontro è emersa la diffusa necessità di percorsi
scolastici di educazione alla legalità capaci di trasmettere
l'importanza del rispetto delle regole e la forza
dell'assunzione di responsabilità per una società in cui 'Paolo
vive' anche attraverso l'impegno di ciascuno.
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