Si è aperta il 7 marzo la sesta
edizione della Banca nazionale delle Terre Agricole (Bta) di
Ismea con quasi 20 mila ettari di terra rimessi in circolo, per
un totale di oltre 800 aziende agricole potenziali e un valore a
base d'asta di 260 milioni di euro. I terreni di questa sesta
edizione si trovano prevalentemente in Sicilia, che da sola
concentra il 36% delle superfici complessive. Nella regione,
rileva l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare,
sono 349 i terreni soggetti alla procedura di vendita
competitiva, per un totale di oltre 7.100 ettari e un valore a
base d'asta di più di 100 milioni di euro. Le province
maggiormente coinvolte sono Caltanissetta e Catania
rispettivamente con il 21% e il 19% delle superfici, seguite da
Siracusa (14%), Enna (11%), Palermo e Agrigento (9%), Ragusa
(5%) e Messina (3%).
Con Bta, Ismea prosegue il suo impegno teso a favorire la
mobilità del mercato fondiario reimmettendo nel circuito
produttivo terreni, attraverso procedure semplici, telematiche,
aperte a tutti. Un'importante novità di questa edizione riguarda
la procedura di vendita dei terreni che tornano su Bta dopo il
quarto tentativo; per questi è prevista la possibilità di
effettuare direttamente, sul portale dedicato, una prima offerta
di acquisto e prenotare la fase di rilancio. La Banca nazionale
delle Terre Agricole è stata istituita nel 2016, con la legge
n.154 del 28 luglio, per agevolare l'incontro tra domanda e
offerta di terra, raccogliendo e rendendo accessibili a tutti le
informazioni sulle caratteristiche naturali, strutturali e
infrastrutturali relative ai terreni messi in vendita.
Attualmente alimentata da terreni agricoli derivanti dalle
operazioni fondiarie di Ismea, la Banca nazionale delle Terre
Agricole può raccogliere anche le superfici fondiarie
appartenenti a Regioni e Province autonome e altri soggetti
pubblici. La procedura di vendita, semplificata grazie
all'utilizzo di uno sportello telematico, garantisce trasparenza
e semplicità.
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