Non solo vertenza Portovesme srl, ad Assemini in Sardegna, ma anche a Vado Ligure, Gattinara e Massa ci sono altri 320 operai che rischiano il posto di lavoro. La società al momento si trova in amministrazione straordinaria controllata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dopo tre bandi di vendita andati deserti si pensa allo spacchettamento dei quattro stabilimenti, una prospettiva che non piace a lavoratori e sindacati. Questa mattina assemblea nel sito industriale a pochi passi da Cagliari per chiedere un intervento del governo e con i commissari. un incontro al quale ha anche partecipato l'assessora regionale dell'Industria, Anita Pili.
"L'assessore a preso impegno per sollecitare una convocazione urgente di un vertice e per riferire al governatore per convocare il commissario ed evitare lo spacchettamento: a rischio ad Assemini ci sono 60 lavoratori diretti più l'indotto - dice Giampiero Manca della Filctem Cgil - il 30 la struttura commissariale sarà a Roma per parlare del bando. Attenderemo quella data per prendere ulteriori iniziative di lotta".
"La situazione è molto critica - osserva Pierluigi Loi della Uiltec - Sanac vanta oltre 20 mln di crediti da Acciaierie d'Italia e non ha liquidità, inoltre da Taranto non arrivano più commesse: il governo ha una partecipazione in Acciaierie e può intervenire per dare quanto dovuto e sulle commesse". "I lavoratori e il territorio meritano risposte urgenti, la Regione Sardegna è pronta a fare la sua parte - dice l'assessora Pili - Nelle prossime ore chiederò un incontro urgente al Ministero e ai commissari affinché venga fatta chiarezza su tre punti fondamentali: le sorti del presidio industriale, la scelta, in corso da diversi mesi, di Acciaierie d'Italia di bloccare gli ordinativi verso Sanac, e infine Il pagamento dei debiti".
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