"La filiera
dell'agroalimentare italiano sarà sempre più colpita da questo
meteo pazzesco che avviene per colpa nostra, perché continuiamo
a emettere CO2. Siamo sull'orlo di un burrone e non ce ne
accorgiamo, sia come governi, sia come singole persone non
reagiamo. Ieri in Langa è grandinato. Ha distrutto tutto un
pezzo di territorio dove non faremo più il vino. Qui ogni giorno
succede un disastro più grande. La Romagna è stata la punta
dell'iceberg. Dobbiamo reagire e cambiare il nostro rapporto con
l'ambiente". Lo dice il fondatore di Eataly Oscar Farinetti
protagonista con 'È nata prima la gallina... forse - 52 storie
sull'ottimismo e il suo contrario, sulla gente, il cibo, il
vino, la vita e l'amore' (Slow Food Editore) di un incontro al
Libro Possibile, il festival letterario, sostenuto da Pirelli, a
Polignano a mare dal 5 all'8 luglio e a Vieste dal 18 al 22.
Con questo libro "volevo spiegare che la cosa più importante
di fronte alle crisi è decidere - sottolinea -. Poi non c'è
nessun problema a sbagliare, si torna indietro e si prende
l'altra strada. Il mio motto è 'meglio avere dieci idee al
giorno di cui sei sbagliate che non tre tutte giuste. Perché gli
errori ti aiutano a sbagliare sempre di meno".
Farinetti non vede il libro come un saggio, ma come "52
piccoli romanzi, 52 storie vere, magari poco conosciute. Come il
fatto che Leonardo da Vinci e Botticelli abbiano aperto insieme
un ristorante (un'osteria chiamata Le tre rane di Sandro e
Leonardo, ndr) che fallisce dopo sei mesi e Leonardo non se la
prende, ma dice 'Godo in sovrappiù a provarci che a farcela', o
che un grande ottimista come Napoleone perda contro Wellington,
perché l'ottimismo egotico perde contro l'ottimismo delle
alleanze".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA