L'intelligenza artificiale "è
diventata un tema dominante; un paio di anni fa quando ho
iniziato a scrivere il libro non era così ma era prevedibile lo
diventasse e la politica come al solito non si occupa mai delle
cose per tempo". Parola di Sabina Guzzanti, protagonista con il
suo nuovo romanzo ANonnimus - Vecchi rivoluzionari contro
giovani robot' (HarperCollins), di un incontro a Il libro
possibile, il festival letterario, sostenuto da Pirelli, a
Polignano a mare dal 5 all'8 luglio e a Vieste dal 18 al 22. Nel
dibattito politico in Italia "si parla di idiozie per settimane,
e non di tante cose essenziali, come ad esempio i modi per
spendere i soldi in modo da far rinascere questo Paese. Poi ci
troviamo di fronte a dati di fatto esecrabili" aggiunge parlando
con l'ANSA. A proposito dei temi delle ultime settimane, cosa
pensa del caso Santanchè? A me sembra che prove ci siano e siano
tante, penso che si dovrebbe dimettere e che si dimetterà".
Il rapporto con la tecnologia, fra opportunità e rischi
attraverso l'occhio dell'ironia, è al centro del libro, che
potrebbe anche diventare un film: "Oggi l'intelligenza
artificiale arriva senza nessun tipo di codice o di regola. Al
di là dei rischi e dei possibili benefici c'è una questione di
democratizzazione della tecnologia, cioè decidere insieme cosa
fare di questi strumenti". Il libro "è una satira sul mondo
contemporaneo, che è molto modificato dalla tecnologia, con, ad
esempio, le generazioni che si spaccano. Gli 'anonnimus' del mio
libro sono un gruppo di hacker ottuagenari stanchi di essere
messi da parte e che riescono a sviluppare capacità importanti".
Il rischio che l'ai ci condizioni "è già in atto. Le
piattaforme sono gestite da algoritmi che dettano tante regole,
anche agli sceneggiatori. Messa così l'ai è una forza
conservatrice molto arida e che inaridisce la creatività, anche
perché parte da ciò che già c'è". Tanti i temi del dialogo anche
il nuovo clima in Rai: "Una volta si chiamava censura, adesso
linea editoriale, ti cacciano e basta, o meglio, le persone
vanno via ancora prima che le caccino".
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