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“L’eco del passato”, un delicato romanzo al femminile per scandagliare le fragilità dell’animo umano

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“L’eco del passato”, un delicato romanzo al femminile per scandagliare le fragilità dell’animo umano

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Responsabilità editoriale di NEW LIFE BOOK

Quattro donne e una cena lunga vent’anni nel romanzo d’esordio di Alice Cilia

07 luglio 2022, 11:00

NEW LIFE BOOK

PressRelease - Responsabilità editoriale di NEW LIFE BOOK

Che cosa succede quando quattro amiche si ritrovano a cena, una sera, dopo vent’anni? Il tempo sa essere inclemente: i sogni, i desideri, le speranze delle adolescenti sono ben diversi dal presente delle donne di oggi. I lineamenti sono più marcati, c’è qualche capello bianco in più, abiti eleganti hanno preso il posto dei vecchi jeans sgualciti, ma i movimenti, i sorrisi, ricordano ancora la freschezza dei loro anni migliori.

Alice Cilia, pseudonimo di Sabrina Farina, racconta con il suo primo romanzo, pubblicato da Europa Edizioni, la complessa delicatezza di un mondo tutto al femminile, dove l’apparente serenità esteriore sa nascondere con abilità qualcosa di più oscuro e inconfessabile, delle ferite profonde per le quali a fatica si trovano le parole.

«Il liceo è stato uno dei periodi più belli della mia vita», racconta l’autrice durante la trasmissione #Librindiretta «quindi ho scelto di esplorare chi e che cosa potessero essere diventate queste amiche dopo vent’anni, per far rivivere il loro passato e svelare quei segreti che erano stati nascosti o che non erano stati completamente condivisi, portandole ad allontanarsi. Niente è come sembra, dietro ogni personaggio si nasconde in realtà qualcosa di completamente diverso».

La rivelazione della parte più intima e nascosta delle protagoniste ci viene offerta, a turno, da ciascuna di loro: la vulcanica Angela, la bellissima Sara, la cinica e dura Paola, e poi lei, Nina, che potremmo definire senza dubbio l’outsider del gruppo. Lei, il cui nome ci riporta ad alcuni dei personaggi femminili più tormentati, fragili e allo stesso tempo indipendenti della letteratura – basti pensare all’eroina de Il Gabbiano di Čechov, o senza andare troppo indietro nel tempo anche alla protagonista di Tre, di Valérie Perrin – sarà la prima a raccogliere il coraggio e lasciarci ascoltare l’eco del passato.

I suoi sono ricordi di una giovinezza dolorosa e destinata a finire troppo presto, inasprita da un’apparente noncuranza da parte delle amiche, viste tutt’a un tratto come frivole e immature. Lì dove termina la storia di Nina, però, inizia quella delle altre protagoniste, in una concatenazione di gelosie, segreti, amori e bugie rimasti a lungo nascosti tra i vicoli della memoria.

Quella vacanza-studio in Spagna tanto desiderata, che vede il quartetto separarsi per la prima volta, scatena gli eventi che accompagneranno le protagoniste fino al presente, segnando nel profondo la loro personalità. Il velo di egoismo caratteristico dell’adolescenza viene raccontato senza mezzi termini o pudori, in un moto di realtà che quasi intimidisce il lettore, spinto a compiere la stessa scelta. D’altra parte la profonda capacità di ascolto e i tentativi di supporto reciproco, altro grande tema proprio di quegli anni, ci riporta a un livello di connessione con l’altro che in età adulta è quasi impossibile costruire da zero. L’attenta descrizione della psiche dei personaggi e delle loro dinamiche intime o sociali, sia nel periodo dell’adolescenza, che nell’età adulta, rappresenta uno dei maggiori punti focali del romanzo, che potremmo definire a tutti gli effetti un’opera corale: un gioco di specchi in cui ci si ritrova tridimensionali e riflessi, autentici e controversi, custodi eletti del prisma dell’esistenza.

«Le figure maschili non sono centrali come quelle femminili, ma in qualche modo hanno un certo grado di influenza e riescono a cambiare il loro essere» continua l’autrice durante l’intervista, trasmessa in diretta su Conoscere TV «Sono personaggi in continuo divenire e l’incontro con un uomo, non necessariamente amoroso, è capace di cambiarle e di definire alcuni tratti del loro carattere che le accompagnerà per sempre».

Gli uomini sono infatti i comprimari che, nel bene e nel male, influiscono con maggiore forza nel percorso di vita delle protagoniste. Che si tratti di un partner, attuale o futuro, oppure del genitore, le azioni dei personaggi maschili portano con sé un peso notevole nella costruzione delle protagoniste femminili: sanno essere guide, compagni e d’altra parte al tempo stesso anche deboli e codardi, una visione che tanto fa riflettere e permette di destrutturare i ruoli di genere per come vengono ampiamente intesi. Si innesca dunque un meccanismo di soddisfazione/delusione di aspettative, veicolate e ingigantite dall’incomunicabilità che deteriora i legami. In questo contesto, come rappresentasse il naturale svolgimento degli eventi, sarebbe impossibile scandagliare i rapporti umani o specialmente di coppia senza affrontare il tema del tradimento, che nel romanzo si manifesterà su più livelli e con volti inediti e inaspettati.

Più si entra in profondità nelle vite delle protagoniste, più ci si accorge però che il loro appuntamento non è una semplice cena, un incontro imbellettato di formalismi e convenevoli dal quale andare via sempre uguali a sé stessi e forse un po’ annoiati, al contrario: entra in gioco tutta la maturità che il tempo ha portato loro, capaci, adesso, di confessare ciò che prima si sarebbero tenute dentro fino a lasciarlo morire con sé. Un segreto mai svelato, la violenza subìta da una delle protagoniste tra le mura domestiche e nascosta sotto la maschera rassicurante di un “ti amo”, è capace di abbattere i muri a lungo eretti tra le amiche. La questione viene qui affrontata senza soffermarsi tanto sull’atto in sé, quanto sulla risposta emotiva della vittima. L’insicurezza, il senso di abbandono e di sfiducia nei confronti di chi aveva promesso cura e amore, si fanno forti e toccano in profondità l’animo del lettore, cercando di scuoterlo dal torpore dell’indifferenza.

Intrecci, incontri, casualità mai del tutto inaspettati: nel romanzo di Alice Cilia si dispiega uno spaccato di vita mai banale e capace di lasciare spazio a prospettive nuove, da percepire con occhi e orecchie sempre attenti, per cogliere ogni piccolo particolare. All’interno di uno scenario quasi anonimo e quotidiano, quale può risultare il tavolo di un ristorante, la costruzione della vicenda ci porta immediatamente lontano da lì, in viaggio nelle viscere dell’anima e dei sentimenti. Rabbia, rancore, sospetto, una serie di turbamenti difficili da scardinare, ma allo stesso tempo anche il bisogno di comunicare, di fare rete, di chiedere aiuto per non sentirsi più da sole, una volta per tutte. Nell’arco di una sera, di una cena lunga vent’anni, per le protagoniste si apre il varco di una vita nuova: ora che il passato ha intonato la sua canzone, nulla sarà più come prima.

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