(ANSA) - ROMA, 11 GIU - "Caro direttore, la casa brucia. Con
questo allarme ragazze e ragazzi di tutto il mondo da anni
scendono in piazza per chiedere alle istituzioni di fare presto:
agire subito per scongiurare il disastro climatico. Sono i
nostri figli". Lo scrive Enrico Letta in una lettera pubblicata
da 'La Stampa'. Il segretario Pd torna quindi a parlare di
emergenza climatica, dopo il voto in Ue per l'elettrificazione
delle automobili, abbandonando i motori a carburante. "Non c'è
più tempo - scrive il dem - se non si percepisce questo, non si
capisce il voto del Parlamento europeo sullo stop alle auto
inquinanti nel 2035. L'unica via di scampo contro un drammatico
aumento delle temperature è fare scelte certo praticabili, ma
ambiziose, persino di rottura". Letta poi ribadisce: "Pensare
che decisioni di questa portata possano essere ancora rinviate -
con la scusa che ci sono altre priorità oppure con l'illusione
che i problemi si risolveranno da soli o che qualcun altro se ne
farà carico - ci condurrà solo alla catastrofe". Poi le parole
rivolta al leder leghista: "Salvini taccia di ideologismo la
posizione del Partito Democratico. Io ne rivendico coerenza e
solidità. Il pacchetto di provvedimenti votati al Parlamento
europeo cerca un punto di caduta tra il dovere di fare presto e
l'obbligo di guidare una transizione giusta, che sostenga il
nostro comparto industriale e protegga cittadini e imprese". Per
Letta "quello che Salvini però non vede è che oggi la difesa
dell'ambiente è un interesse nazionale. Lo sanno le persone che
vivono in luoghi malsani, pagando con la propria salute il
prezzo dell'inquinamento", sottolinea il segretario Pd,
aggiungendo poi: "Pur in questo stato di miopia bisogna però
riconoscere a Salvini coerenza. Per lui e la Lega, l'ambiente è
sempre stato un fastidio. Lo dimostrano le alleanze: il suo
amico Orban è il più grande inquinatore d'Europa e il principale
nemico di ogni iniziativa seria di decarbonizzazione", afferma.
(ANSA).