Con una seduta aperta, il consiglio regionale del Piemonte ha voluto inaugurare gli eventi in programma in occasione del 25 novembre, la 'Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne'. A Palazzo Lascaris di Torino erano presenti le autorità locali, Questura, Prefettura, i Garanti regionali dei detenuti e per l'infanzia e adolescenza, sindacati e rappresentanti dell'associazionismo. I lavori del consiglio sono cominciati con la proiezione del cortometraggio 'Due', diretto dall'attrice Alessia Olivetti, poi ha preso la parola il presidente del consiglio Stefano Allasia. "Ogni tre giorni in Italia una donna muore perché vittima di violenza - ha spiegato -. I dati del Ministero dell'Interno in questo 2022, fino al 20 novembre, parlano di 273 omicidi registrati, con 104 vittime donne, di cui 88 uccise in ambito familiare-affettivo; di queste, 52 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner". "Sono cifre terribili nella loro crudezza - ha aggiunto Allasia - descrivono abissi di crudeltà che non vorremmo conoscere. Eppure rappresentano solo la punta dell'iceberg". "Questo è un tema che va affrontato con tutta la sua gravità e non può essere affrontato solo con una giornata e un fiocco - ha evidenziato il presidente della Regione, Alberto Cirio -. Non basta un messaggio una volta all'anno. Dobbiamo tutti acquisire maggiore consapevolezza di un problema reale che è tra di noi". La parola è passata poi ai garanti per l'infanzia, Ylenia Serra, e dei detenuti, Bruno Mellano. “Il mio compito - ha sottolineato Serra - è diffondere quanto contenuto nella convenzione Onu su minori coinvolti in tali violenze, che hanno diritto di essere protetti. La casa dovrebbe essere il luogo sicuro per eccellenza, eppure è qui che avvengono gli episodi più gravi di violenze fisiche, psicologiche e morali”. Bruno Mellano ha evidenziato “la presenza nelle 13 carceri piemontesi di persone che hanno condanne per reati afferenti alla violenza di genere, un numero significativo: solo nel 2021 sono state 268 le persone in carcere per reati classificati ‘sex offender’, altre 100 sono invece le persone in carcere per reati sentinella”. La dirigente della divisione di polizia anticrimine, Barbara De Toma, ha spiegato che “è importante interrompere il ciclo della violenza, che altrimenti non ha mai fine”. Negli ultimi anni in effetti la recidiva nella provincia di Torino è calata notevolmente, sia per le violenze, sia per le molestie. "In Piemonte alcuni numeri sono in diminuzione ma comunque preoccupanti", ha commentato Ornella Toselli, presidente della Consulta femminile, riferendosi ai dati dell'ultimo anno sulle violenze. "I giovani non vogliono più che tali questioni vengano trattate con superficialità, ma che sia garantito il loro futuro”, hanno ricordato i rappresentanti del Progetto Ambasciatori del Consiglio regionale, gli studenti George Macovei e Elena Rita Sette. Dopo gli interventi dei rappresentati dei sindacati la parola è passata ai consiglieri regionali Sara Zambaia, vicepresidente del Comitato diritti umani del Consiglio regionale, Monica Canalis (Pd), Silvana Accossato (Leu), Andrea Cane (Lega), Mario Giacone (Monviso), Alessandra Biletta (Fi), Francesca Frediani (M4o), Domenico Rossi (Pd), Letizia Nicotra (Lega), Sarah Disabato (M5s) e Carlo Riva Vercellotti (Fdi). Ha concluso i lavori del consiglio aperto l’assessore Vittoria Poggio cha ha definito la violenza contro le donne "una piaga sociale" e "un fenomeno allarmante aumentato durante la pandemia: nel 2021 c'è stato un femminicidio ogni quattro giorni".
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Consiglio Regionale del Piemonte