Il distretto orafo di Valenza
(Alessandria) cambia passo. Dopo anni di crescita con costante
miglioramento qualitativo, dalla botteghe artigiane ai brand
leader, Valenza spinge sull'acceleratore, con un piano
complessivo di lancio, che fa perno su marketing, comunicazione
e formazione: a ottobre l'avvio del primo corso Its del
gioiello, senza dimenticare ricerca e innovazione tecnologica,
logistica di territorio. A segnare la svolta sono le Fondazioni
Slala (Sistema logistico del nord ovest d'Italia) e Mani
Intelligenti. Si punta a semplificare e migliorare la mobilità
dei tanti tecnici che, ogni giorno, raggiungono il posto di
lavoro a Valenza, oltre a rendere possibile una fruizione
intelligente del Valenzano attraverso itinerari e metodologie di
incoming turistico.
Con 696 imprese orafe, pari al 30% del totale, con oltre
4.200 addetti; le artigiane sono 540; il Distretto comprende
anche Bassignana, Pecetto di Valenza e San Salvatore; conta 743
realtà (4.400 addetti). L'export si è attestato nel 2021 su
1.446.000.000 euro, contro i poco più di 2 miliardi del 2019.
Ogni anno sono lavorate circa 30 tonnellate d'oro e quasi il 90%
delle pietre preziose importate in Italia.
"Nel mirino - spiega Cesare Rossini, presidente Slala - ci
sono il rilancio complessivo e un coordinamento delle realtà
artigianali, aziendali, di design. Un piano che trasformi
Valenza dall'eccellenza nascosta e sussurrata di oggi, in un
grande polo di sviluppo percepibile nel mondo e in quel mercato
del lusso che dovrebbe subire in modo solo marginale l'impatto
della crisi economica". Proprio Slala ha acquisito il marchio
'DiValenza-Impronta orafa'. Per Alessia Crivelli, presidente
Mani Intelligenti, questa sinergia può davvero segnare una
svolta epocale, "facendo emergere la realtà di un territorio
unico nel mondo in grado di raccontare un mestiere altrettanto
unico". Il sindaco, Maurizio Oddone, parla di vero e proprio
orgoglio valenzano.
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