In provincia di Cuneo dall'inizio
dell'anno è piovuto il 45% in meno rispetto allo stesso periodo
del 2021. Lo sottolinea la Coldiretti, analizzando i dati della
Rete Agrometeorologica del Piemonte, dai quali si evince come
questo deficit di pioggia, sommato agli scarsi apporti nevosi
dell'inverno, fa sì che la portata di tutti i corsi d'acqua sia
enormemente al di sotto delle medie storiche e che
l'approvvigionamento dalle falde sia molto difficoltoso o
compromesso.
I dati esaminati riguardano le 49 stazioni agrometeorologiche
del territorio provinciale, comprese quelle gestite dai tecnici
della Coldiretti di Cuneo che hanno registrato precipitazioni in
calo con punte del -63% fa a Scarnafigi e Fossano, e una media
di 174 mm di pioggia caduta in 25 giorni sulla 'Granda' nel
corso dei primi mesi del 2022, contro i 323 mm dello scorso
anno.
"E' un raffronto molto preoccupante - sottolinea il
presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada - se si considera
che il 2021, con un totale annuo di soli 585 mm di acqua, è
stato il terzo più arido della 'Granda', dopo il 2017 e il 1997.
È l'inizio di una grave problematica che negli ultimi anni si
ripropone con sempre maggiore frequenza".
"Per la nostra agricoltura, già alle prese con l'innalzamento
dei costi delle materie prime e gli sconvolgimenti causati dalla
guerra ucraina - aggiunge - sarà dura superare l'estate.
Torniamo a chiedere a gran voce la realizzazione di una rete di
piccoli invasi su tutto l'arco alpino".
"È fondamentale - aggiunge il direttore di Coldiretti Cuneo,
Fabiano Porcu - porre la necessaria attenzione al tema delle
infrastrutture irrigue per incrementare la capacità di
conservazione dell'acqua. Allo scopo vanno coinvolti tutti i
soggetti interessati, superando l'attuale frammentazione".
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