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Castello Reale di Moncalieri, dopo secoli parco sarà aperto

Dieci ettari, a settembre firma per cessione da Demanio a Comune

MONCALIERI (TORINO) ANSAcom

(ANSA) - MONCALIERI (TORINO), 17 LUG - Il parco del Castello Reale di Moncalieri, alle porte di Torino, sarà presto aperto al pubblico. Dieci ettari sul versante meglio esposto della collina torinese, da secoli inaccessibili, torneranno per lotti ad essere ripristinati e fruibili. Il risultato è il frutto di cinque anni di intenso lavoro dell'amministrazione uscente guidata dal sindaco Paolo Montagna, che con l'assessora comunale alla Cultura, Laura Pompeo, arriverà in settembre alla firma che sancirà formalmente il passaggio della proprietà dal demanio al Comune di Moncalieri.
    Dopo la fine della monarchia, la residenza sabauda è passata infatti al ministero della Difesa, che vi ha installato una caserma dei carabinieri, tuttora in uso. La parte del parco che si inerpica per la collina è stata abbandonata e oggi ospita addirittura un poligono di tiro. Pompeo ha avviato l'interlocuzione che ha condotto al passaggio al demanio, in vista dell'attuale cessione al Comune.
    Gli alti muraglioni che nascondono il parco alla vista, costruiti a partire da metà Seicento per volontà della reggente Cristina di Francia, figlia del re di Francia Enrico IV, disveleranno la parte alta del giardino tenuta a bosco, progettata a metà Ottocento come un parco all'inglese per le passeggiate e la caccia al piccione.

   L'impianto classico di giardino alla francese, al quale lavorò anche Amedeo di Castellamonte, è oggi quasi perduto e ospita il cortile della caserma. A metà Settecento iniziò la scalata della collina con la costruzione di un primo gradone, chiuso da un ninfeo. Ma è solo a metà Ottocento che venne messa mano all'ampliamento. Sotto la direzione dei fratelli Roda, architetti dei giardini reali, il parco venne impostato secondo gli allora moderni canoni del giardino paesaggistico inglese. Furono messe a dimora ventimila piante di 97 specie arboree, soprattutto autoctone. Si realizzeranno un laghetto, alcune radure, una spianata per il tiro al piccione e la torre del Roccolo, usata per la caccia. Per la fase pubblica che sta per aprirsi, spiega l'assessora Pompeo, il progetto del Comune prevede la costruzione di piccoli padiglioni per ospitare esposizioni. Ci saranno anche un Caffè, delle sedie sdraio a disposizione dei visitatori intorno al laghetto, e saranno creati dei percorsi esperienziali come quelli in voga nel Nord Europa. "Ci è sembrato giusto - rimarca l'assessora - riaprire la collina ai cittadini e valorizzare l'identità di Moncalieri e la sua storia. Nel bilancio del Comune siamo riusciti a reperire 600 mila euro rimasti inutilizzati dal 2002, e siamo partiti. Abbiamo avviato subito una collaborazione con il dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Torino e con il professor Marco Devecchi, docente di Parchi e Giardini. E così cominciata la mappatura del sito e la catalogazione delle specie arboree". "La maggiore difficoltà - osserva - è stata convincere il Ministero della Difesa e il demanio della possibilità di far convivere l'uso militare e quello civile. La caserma è stata recintata e messa in sicurezza con telecamere, e noi abbiamo aperto un nuovo cancello di accesso al parco che la bypassa: da una parte c'è il poligono, dall'altra dieci ettari di natura incontaminata".

   

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