Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Oltretevere

  1. ANSA.it
  2. Oltretevere
  3. Oltretevere Notizie
  4. Il grido del Papa a Kinshasa, giù le mani dall'Africa

Il grido del Papa a Kinshasa, giù le mani dall'Africa

'In Congo un genocidio'. Folla oceanica per le strade

(dell'inviata Manuela Tulli) (ANSA) - KINSHASA, 31 GEN - "Giù le mani dall'Africa", basta con lo sfruttamento delle risorse naturali, dell'ambiente, ma soprattutto occorre fermare quel "colonialismo economico" che toglie la dignità ai popoli di questo continente. E' il grido di Papa Francesco, arrivato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, per parlare di "pace e riconciliazione" ma anche per incoraggiare la gente ad alzare la testa e per chiedere ai politici locali di non farsi "comprare". Perché tante delle violenze che insanguinano questa terra da decenni sono legate anche alla gestione delle risorse naturali, dai diamanti al coltan per i telefonini, che finiscono per essere risorse "insanguinate".
    Il Papa, nel discorso alle autorità a Kinshasa, ha parlato anche del "genocidio dimenticato che sta subendo la Repubblica Democratica del Congo". Il Presidente Félix Antoine Tshilombo Tshisekedi aveva precedentemente parlato di "terrorismo al servizio degli stranieri", soprattutto nell'est del Paese, e aveva sottolineato che questo si consuma nel "silenzio della comunità internazionale".
    Il Papa aspettava da mesi questo viaggio che aveva dovuto rinviare a causa dei problemi al ginocchio. E lo aspettava soprattutto la gente che all'arrivo di Francesco si è riversata nelle strade. Il Boulevard Lumumba, i venti chilometri di arteria che collega l'aeroporto al centro della megalopoli africana, è diventata un tappeto di gente. D'altronde qui un Papa non veniva da 38 anni e il Paese si chiamava ancora Zaire.
    Una gioia incontenibile per una popolazione che per oltre il 90 per cento è cristiana, tra cattolici (la metà dei cento milioni di congolesi), protestanti e pentecostali. Kinshasa, la capitale con oltre quindici milioni di abitanti, è in festa per l'arrivo di questo anziano Papa che sfida la sua salute e le allerte per la sicurezza pur di portare il suo messaggio di pace ad un Paese che ne ha bisogno. "Avrei voluto andare a Goma - confida il Pontefice ai giornalisti - ma c'è la guerra e non si può". E' la zona ad est, quella più travagliata del Paese, dove gli attentati sono all'ordine del giorno e dove fu ucciso l'ambasciatore italiano Luca Attanasio.
    Per arrivare in Congo l'aereo del Papa attraversa il deserto del Sahara. Francesco guarda dall'oblò e pensa alle persone "in cerca di un po' di benessere e di libertà" e allora prega in silenzio per chi "non ce l'ha fatta".
    "Giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall'Africa! Basta soffocare l'Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare". Il Papa parla di "una terra così bella, vasta e rigogliosa" ma "ampiamente depredata" e che "non riesce a beneficiare a sufficienza delle sue immense risorse: si è giunti al paradosso che i frutti della sua terra lo rendono 'straniero' ai suoi abitanti. Il veleno dell'avidità ha reso i suoi diamanti insanguinati". Il Papa va avanti a fatica, interrotto da tanti applausi, nel suo primo discorso in Congo, quello rivolto alle autorità, agli imprenditori e ai diplomatici del Paese.
    Il Papa invita le autorità della Repubblica Democratica del Congo ad investire sui giovani e sulla loro istruzione. "I diamanti più preziosi della terra congolese, che sono i figli di questa nazione, devono poter usufruire di valide opportunità educative". "L'educazione - ha sottolineato Papa Francesco - è fondamentale: è la via per il futuro, la strada da imboccare per raggiungere la piena libertà di questo Paese e del Continente africano". Francesco ricorda però che "tanti bambini non vanno a scuola: quanti, anziché ricevere una degna istruzione, vengono sfruttati! Troppi muoiono, sottoposti a lavori schiavizzanti nelle miniere. Non si risparmino sforzi per denunciare la piaga del lavoro minorile e porvi fine. Quante ragazze sono emarginate e violate nella loro dignità!", denuncia il Papa. (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA



Modifica consenso Cookie