(ANSA) - 'AWĀLĪ, 04 NOV - Un grido unanime, concorde,
accorato: è ora di "porre fine alla guerra in Ucraina e avviare
seri negoziati di pace". Lo dice Papa Francesco nel suo discorso
al Forum per il Dialogo in corso in Bahrein. Ma a ripeterlo sono
anche i musulmani, a partire dalla massima autorità sunnita, il
Grande Imam di Al-Azhar Ahmed Al-Tayyeb, che chiede di "alzare
lo stendardo della pace invece che quello della vittoria, e di
sedere al tavolo del dialogo e dei negoziati". In mezzo al
deserto bahrenita, dove il Papa rinnova la sua amicizia con
tutti i leader religiosi e dove porta il suo abbraccio alla
piccola comunità cattolica, arriva l'eco dei missili che
piombano sulla terra ucraina. Nel frattempo è stallo per la
proposta del presidente francese Emmanuel Macron che vorrebbe il
Papa tra i mediatori per la pace. "Purtroppo non ci sono passi
in avanti ma resta la disponibilità della Santa Sede, sempre, ad
aiutare in qualsiasi forma possibile", dice a margine del
viaggio in Bahrein il cardinale Segretario di Stato Pietro
Parolin. Ma la Santa Sede non demorde e continua a sperare:
parla di "segnali" da parte di Mosca che ha riaperto almeno la
questione del grano. Parolin riferisce anche dell'incontro
privato, avuto con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov,
un mese fa in occasione dell'assemblea Onu: "Ha ribadito la
versione russa, io gli ho riferito della preoccupazione del
Santo Padre, il Papa è molto preoccupato". Il Segretario di
Stato prende invece le distanze dalla manifestazione per la pace
che si terrà domani a Roma: "Tutte le iniziative per la pace
sono buone, l'importante è che le facciamo insieme e
l'importante è che non si strumentalizzino per altri scopi". "Il
fatto che si faccia senza bandiere di partito è una garanzia che
non sia strumentalizzata", dichiara il presidente della Comunità
di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, che ha portato la voce della
Comunità all'evento per il dialogo in corso ad Awali. Domani
Sant'Egidio manifesterà con tante altre realtà, cattoliche e
non, perché "la maggioranza degli italiani vuole questo, un
cammino di pace che non segua la traccia seguita fino adesso
perché finora è stata solo guerra". Il Papa in Bahrein ha
lanciato un forte appello ai leader delle altre fedi: "Chi è
religioso", ha sottolineato, "con forza dice 'no' alla bestemmia
della guerra e all'uso della violenza". Non è allora sufficiente
prendere le distanze dall'intolleranza e dall'estremismo,
"bisogna agire in senso contrario", dalla condanna del
terrorismo all'opposizione "alla corsa al riarmo, agli affari
della guerra, al mercato della morte". Francesco ha poi
sottolineato che a volere la guerra sono "pochi potenti" mentre
il popolo ovunque vive medesime difficoltà. E' "uno scenario
drammaticamente infantile: nel giardino dell'umanità, anziché
curare l'insieme, si gioca con il fuoco, con missili e bombe,
con armi che provocano pianto e morte, ricoprendo la casa comune
di cenere e odio". Un messaggio indiretto a Vladimir Putin ma
anche a Volodymyr Zelenski. Il Papa gli ha chiesto di "essere
aperto a serie proposte di pace perché altrimenti non se ne
uscirà più. E questo invito rimane", fa sapere Parolin. (ANSA).