(ANSA) - SARAJEVO, 29 LUG - L'Alto rappresentante della
comunità internazionale in Bosnia-Erzegovina, Christian Schmidt,
ha confermato la sua decisione di servirsi dei suoi poteri
speciali e imporre modifiche alla locale legge elettorale, in
vista del voto del prossimo 2 ottobre. "Le elezioni sono un
diritto di ogni cittadino ed elettore. Quindi annuncio un
pacchetto di trasparenza che garantisce una campagna libera ed
equa. Sfortunatamente, nessuno ci è riuscito prima ", ha detto
ieri sera Schmidt, che ha invitato i politici in Bosnia ed
Erzegovina a porre fine ai blocchi incrociati. "Il dibattito
pubblico è di fondamentale importanza. Ora tocca ai politici
trasformare il dibattito in un accordo. Il mio messaggio per
loro è di sfruttare questa opportunità, perché potrebbero non
averne un'altra", ha aggiunto il diplomatico tedesco. "Ho
parlato con loro, mi aspetto risultati e che agiscano
immediatamente. Questo è il loro lavoro e responsabilità" Ieri
all''inizio della giornata, Schmidt ha invitato i rappresentanti
dei più importanti partiti politici della Bosnia ed Erzegovina
nel suo ufficio di Sarajevo (OHR) per informarli dei suoi piani.
Secondo il presidente del partito Narod i Pravda, che è
all'opposizione, Schmidt "ha gridato e picchiato sul tavolo" e
"ha mostrato emozioni" e alla fine ha chiesto ai leader del
partito di cercare di raggiungere un accordo su cambiamenti più
globali alla legge elettorale il prima possibile. Secondo le
loro stime, ciò potrebbe accadere a settembre, ma non è stata
fissata la scadenza precisa. I due maggiori partiti della
Federazione della BiH, i leader della SDA, un partito in cui la
maggioranza è bosgnacca, e l'HDZ BiH, che rappresenta la
componente croata, Bakir Izetbegović e Dragan Čović, non hanno
partecipato all'incontro con Christian Schmidt. D'altra parte,
il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik è tornato ad attaccare
Schmidt definendolo uno speculatore e manipolatore al servizio
degli interessi musulmani. Il rappresentante internazionale ha
il compito di vegliare sull'osservanza degli accordi di Dayton
che nel 1995 posero fine alla guerra. (ANSA).
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