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Ucraina: Caritas, evitare crisi alimentare senza precedenti

Da guerra Ucraina "conseguenze terribili in tutto il mondo"

28 maggio, 15:55
(ANSA) - ROMA, 28 MAG - In questa Giornata Mondiale della Fame (28 maggio), Caritas Internationalis "denuncia il drammatico aumento della fame dovuto alla crisi climatica, all'impatto della Covid-19 e ai conflitti", evidenziando in particolare come "la guerra in Ucraina stia avendo conseguenze terribili in tutto il mondo, soprattutto per quanto riguarda l'insicurezza alimentare". Pertanto, la Confederazione Caritas "invita i governi e le principali parti interessate a impegnarsi a tutti i livelli e sollecita l'attuazione di strategie di ripresa sostenibile che siano basate sull'affrontare gli impatti del cambiamento climatico e dei conflitti, al fine di migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento alimentare ed evitare picchi di carestia". "Per scongiurare il rischio imminente di una crisi alimentare globale senza precedenti, c'è urgente bisogno di soluzioni sostenibili a lungo termine e di volontà e determinazione politica, affrontando le radici del nostro sistema alimentare ingiusto che scatena la fame", afferma il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John. Il segretario generale sottolinea anche il ruolo centrale che le comunità locali possono svolgere nel creare un cambiamento e nel superare i problemi legati alla sicurezza alimentare e alla fame nel mondo. "Un mondo senza fame è possibile se le persone sono motivate e incoraggiate a diventare attori attivi nella produzione alimentare", aggiunge.

In occasione della Giornata Mondiale della Fame, Caritas Internationalis esorta i leader mondiali e i responsabili politici a stanziare più fondi per i programmi che rafforzano nel lungo termine la resilienza delle comunità, al fine di affrontare i diversi fattori che causano la fame, tra cui i conflitti, il degrado ambientale e i sistemi di cattiva governance. Rafforzare i dialoghi politici inclusivi e la trasparenza sulle cause strutturali della fame. Quindi dare priorità ai programmi che sostengono in modo olistico i più poveri e gli emarginati, compresi i piccoli agricoltori, e includere i diritti dei poveri in tutte le discussioni. È inoltre fondamentale includere una partecipazione significativa dei produttori e dei consumatori locali, soprattutto delle donne, che sono responsabili del 60-80% della produzione alimentare nei Paesi in via di sviluppo, nella definizione e nell'attuazione delle politiche a livello locale. Promuovere l'adozione di pratiche sostenibili nel sistema alimentare, e incrementare l'agricoltura ecologica e sostenibile. Implementare strategie di recupero sostenibili che si basino sull'affrontare gli impatti del cambiamento climatico e dei conflitti, al fine di migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento alimentare ed evitare picchi di fame. In tutto il mondo, circa 276 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare acuta, mentre 811 milioni di persone vanno ancora a letto senza aver mangiato. Nelle regioni del Sahel e del Corno d'Africa, diversi milioni di persone stanno affrontando condizioni di siccità e carestia, e si stima che siano 15-16 milioni le persone in Etiopia, Kenya e Somalia che necessitano di assistenza alimentare immediata a causa della siccità. In Venezuela, dove la malnutrizione infantile è salita al 26% durante la pandemia di Covid-19, 9,3 milioni di persone sono in condizioni di insicurezza alimentare e il 96% della popolazione vive in povertà, con meno di 3 dollari al giorno. In Siria, si ritiene che più del 55% della popolazione soffra di insicurezza alimentare. Il numero di bambini siriani malnutriti - oltre 6,5 milioni - è aumentato del sette per cento solo nell'ultimo anno.

(ANSA).

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