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Da forfait 'obbligato' di Lavrov un vantaggio per Belgrado?

Serbia tenta difficile politica di bilanciamento

08 giugno, 11:04
(ANSA-AFP) - BELGRADO, 08 GIU - Vi siete mai sentiti sollevati dopo che i vostri amici avevano annullato una visita all'ultimo minuto? Esperti e analisti ritengono che sia esattamente ciò che provano in questo momento le autorità in Serbia, dopo che il capo della diplomazia russa Lavrov è stato costretto a rinunciare al suo viaggio nel paese balcanico.

Da quando Mosca ha invaso l'Ucraina, la Serbia ha cercato di mantenere un delicato equilibrio, condannando all'ONU l'aggressione ma rifiutandosi di prendere parte alle sanzioni contro la Russia. Ma a Belgrado è stata servita una patata bollente diplomatica quando il Cremlino ha annunciato che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov sarebbe andato in visita a Belgrado lunedì, pochi giorni dopo che il paese candidato all'ingresso nell'Unione europea aveva annunciato un accordo "molto favorevole" sul gas a lungo termine con Mosca. La visita è saltata quando i Paesi confinanti della Serbia, Bulgaria, Montenegro e Macedonia del Nord - tutti membri della NATO - hanno vietato a Lavrov, uomo di fiducia di Vladimir Putin, di volare attraverso il loro spazio aereo. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha etichettato il divieto di sorvolo come un "tentativo di impedire la discussione", aggiungendo di essere stato bombardato da "innumerevoli" richieste di annullare la visita di Lavrov. "Non vedevo una tale isteria e attacchi organizzati contro un piccolo paese come la Serbia da molto, molto tempo", ha detto Vucic. "Noi non accettiamo di far parte del branco... è ciò che fa venire il mal di testa a qualcuno", ha aggiunto, riferendosi al rifiuto di Belgrado di seguire la linea Ue. Ma alcuni ritengono che il risultato sia stato in realtà una vittoria per la politica da Giano bifronte della Serbia, poiché Belgrado potrebbe ancora presentarsi al Cremlino come la capitale che non ha voluto impedire la visita. "Questo è un modo elegante per le autorità serbe di uscire da una situazione imbarazzante", ha detto l'analista di politica estera Nenad Sebek. "L'unico modo possibile per Lavrov di arrivare era attraverso un gasdotto", ha scherzato, riferendosi all'accordo sul gas.

UNA 'PROVOCAZIONE' FIN DALL'INIZIO? - L'arrivo di Lavrov avrebbe potuto causare una reazione diplomatica da Bruxelles, affermano gli esperti. Dopo che i media locali hanno ipotizzato che il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrebbe annullato il suo viaggio programmato a Belgrado venerdì, Vucic ha affermato che un tale sviluppo "sarebbe stata una tragedia". Alcuni esperti diplomatici ritengono che la visita di Lavrov non sia stata nient'altro che una "provocazione" di Mosca fin dall'inizio. Il diplomatico russo ha già dovuto annullare un viaggio in Svizzera, dove era atteso per colloqui sul disarmo a fine febbraio, dopo che l'UE ha chiuso il suo spazio aereo agli aerei russi. Ed era altamente improbabile che la Russia pensasse che Lavrov sarebbe riuscito ad attraversare lo spazio aereo dell'UE questa volta, ha detto l'ex ambasciatore serbo in Bielorussia Srecko Djukic. "Il messaggio politico centrale di questa visita sarebbe stato quello di violare le sanzioni dell'UE e presentarle come prive di significato", ha detto Djukic alla AFP. La Serbia ha partecipato al gioco "accettando o avviando la visita di Lavrov", ha detto Djukic, aggiungendo che il doppio gioco serbo con il Cremlino in una situazione così delicata è "l'opposto di avere una politica estera". "La Serbia continua a ignorare le circostanze, completamente incapace di cogliere il mondo in cui viviamo", ha insistito Djukic.

SENTIMENTO FILO-RUSSO - Serbia e Russia, due paesi prevalentemente slavi e cristiano -ortodossi, sono uniti da profondi legami e da solide alleanze militari che risalgono a prima della Prima guerra mondiale. Mosca è rimasta l'alleato diplomatico cruciale di Belgrado grazie al suo sostegno alle rivendicazioni della Serbia sul Kosovo, bloccando qualsiasi riconoscimento formale dell'indipendenza presso l'ONU. Per anni, i media filo-governativi serbi, sostenuti da Vucic, hanno fatto da megafono alla linea del Cremlino e hanno ritratto Putin come uno statista modello. Ritratto brillante della figura di Putin e ricordi freschi del bombardamento della Serbia da parte della NATO durante la guerra del 1999 che hanno cementato il sentimento filo-russo in Serbia - un'enorme base di sostegno di cui Vucic ha bisogno. Secondo un recente sondaggio, il 40% dei serbi sarebbe "felice" se il paese rinunciasse a tentare di aderire all'UE e formasse invece un'alleanza con la Russia. Lo stesso sondaggio suggerisce che quasi tre quarti dei serbi credono che la Russia sia stata costretta a impegnarsi in un conflitto in Ucraina a causa dell'espansione della NATO, mentre oltre la metà crede che Mosca stia cercando di "prevenire un genocidio" nel Donbas. Mentre milioni di persone in tutto il mondo hanno dimostrato il loro sostegno all'Ucraina, la Serbia è emersa come un caso raro, con enormi folle che hanno partecipato a manifestazioni filo-russe, indossando magliette decorate con il famigerato simbolo della "Z". Nonostante il legame emotivo con Mosca, la Serbia è profondamente dipendente dall'UE, di gran lunga il suo partner commerciale più importante. Secondo le autorità serbe, lo scorso anno gli scambi totali tra l'UE e la Serbia hanno superato i 30 miliardi di euro, quasi 14 volte l'interscambio con la Russia. Tra le polemiche sulla visita di Lavrov, Vucic ha sottolineato l'impegno ambivalente della Serbia ad entrare nell'Unione. "La Serbia deve affrettarsi sulla sua strada europea - non importa se questo suona contraddittorio - perché è meglio per la Serbia", ha detto. "È bello immaginarselo nella nostra testa? Non necessariamente, ma è meglio per i nostri figli", ha aggiunto. (ANSA-AFP).

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