(ANSA) - BELGRADO, 29 GIU - La volontà di voltare pagina e
inaugurare un nuovo capitolo nelle relazioni tra Serbia e
Montenegro, fortemente deterioratesi negli ultimi anni, è stata
sottolineata dai rispettivi capi di governo - la serba Ana
Brnabic e il montenegrino Dritan Abazovic, quest'ultimo in
visita oggi a Belgrado. Una visita alla quale i media serbi
dedicano grande spazio. "Vogliamo resettare i rapporti tra i
nostri due Paesi, in modo che Serbia e Montenegro entrino in una
nuova era di collaborazione fruttuosa e vantaggiosa per entrambe
le parti", ha detto la premier Brnabic nella conferenza stampa
congiunta con il collega montenegrino. Abazovic da parte sua,
rilevando come abbia deciso di effettuare a Belgrado la sua
prima visita in un Paese della regione, ha detto che l'obiettivo
è aprire una pagina nuova nelle relazioni bilaterali. "Siamo qui
per aprire un nuovo capitolo e elevare al massimo livello i
nostri rapporti politici e in tutti gli altri campi", ha
affermato Abazovic, che è alla guida da poche settimane a
Podgorica di un nuovo governo di minoranza appoggiato dal
Partito democratico dei socialisti (Dps) del presidente Milo
Djukanovic, che negli ultimi anni era passato all'opposizione
dopo quasi un trentennio di potere ininterrotto. Ed è proprio la
partecipazione politica di Djukanovic al nuovo governo che
suscita dubbi e perplessità sulla possibilità di una completa
normalizzazione dei rapporti con Belgrado. Djukanovic infatti da
alcuni anni ha assunto posizioni fortemente antiserbe, accusando
Belgrado e la Chiesa ortodossa serba di mire egemoniche
sull'intera regione per attuare il presunto piano mai
accantonato della 'Grande Serbia'. Accuse accompagnate dalla
forte volontà di riaffermate l'identità nazionale, linguistica e
religiosa del popolo montenegrino, che aveva portato un paio di
anni fa al ritiro reciproco dei rispettivi ambasciatori. Tutti
strappi questi che la visita di Abazovic a Belgrado si ripropone
di ricucire, compreso un nuovo accordo tra stato montenegrino e
Chiesa ortodossa serba, la cui bozza è già pronta, e della quale
Abazovic parlerà probabilmente domani con il patriarca serbo
Porfirje. La premier Brnabic ha invitato il collega montenegrino
a decidere per l'adesione del Montenegro a 'Open Balkan',
l'iniziativa di Serbia, Macedonia del Nord e Albania per la
creazione di un mercato comune regionale nei Balcani
occidentali, iniziativa tuttavia alla quale finora hanno
guardato con sospetto oltre al Montenegro anche
Bosnia-Erzegovina e Kosovo, temendo che si tratti del tentativo
di Belgrado di riprendere il controllo sulla regione con una
sorta di 'nuova Jugoslavia'. Il Montenegro è indipendente dal
2006 quando con un referendum si separò pacificamente da una
Unione con la Serbia. Da dieci anni è impegnato nel negoziato di
adesione alla Ue (la Serbia negozia con Bruxelles dal 2014),
mentre nel 2017 ha aderito alla Nato, nonostante la forte
opposizione della Russia. La Serbia, militarmente neutrale e
strettamente legata a Mosca, non intende far parte della Nato,
con la quale collabora nell'ambito del programma di Partnership
per la pace. (ANSA).
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