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Adriaticaves, Carta delle Grotte per un turismo consapevole
Parco Nazionale Maiella capofila progetto con 6 Paesi europei
29 maggio, 12:59 (ANSA) - SULMONA, 29 MAG - Promuovere il patrimonio
naturalistico e archeologico nelle grotte della Regione
Adriatica (ADRION) per implementare l'offerta turistica ed
estenderla ai mesi autunnali e primaverili, con l'adozione di
una Carta delle Grotte e la creazione di un marchio
internazionale. E' l'obiettivo del Progetto Adriaticaves,
animato da enti pubblici e società private di sei Paesi europei
che il 14 giugno si incontreranno a Sulmona (L'Aquila) proprio
per firmare la Carta. Ed è in vista di questo appuntamento che
l'Abbazia di Santo Spirito al Morrone, sede operativa del Parco
Nazionale della Maiella - Lead Partner di Adriaticaves - ha
ospitato il workshop "Il turismo speleologico e il Progetto
Adriaticaves - La carta delle grotte come mezzo di gestione
sostenibile degli ambienti ipogei nel territorio del Parco della
Maiella". Il progetto, ha spiegato il direttore del Parco
Luciano Di Martino, mira alla creazione di una rete di grotte
turistiche, nonché alla protezione di quelle non aperte al
pubblico, minacciate dai cambiamenti climatici e da interferenze
di origine antropica, vedi discariche illegali, estrazione di
materiali.
Il Progetto "Adriaticaves" nasce dal "Programma Interreg V-B Transnazionale del Programma Adriatico-Ionico 2014-2020" ed è finalizzato alla gestione sostenibile e alla promozione del turismo nei siti ipogei ad elevata valenza naturale, storico-archeologica e culturale. Interessa le grotte dell'area adriatico-ionica e prevede una partnership paneuropea costituita da: Parco Nazionale della Maiella, Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità della Regione Emilia Romagna, Consiglio regionale di Shkodra (Albania), Ente Cantonale di gestione delle Aree Protette (Bosnia Erzegovina), città di Cacak (Serbia), Parco Naturale di Velebit (Croazia), Società Lipa Cave ltd (Montenegro).
Rilevante in questo quadro la figura della guida di grotta turistica e della guida speleologica. "Una guida di grotta turistica - ha spiegato Di Martino - fornisce informazioni su ecologia della grotta, caratteristiche geologiche, formazioni ipogee, peculiarità storiche e/o archeologiche. Oltre a buone capacità di comunicazione, dovrebbe possedere nozioni di base sulle misure di sicurezza sui percorsi artificiali in ambienti con presenza di recinzioni e luci fisse. Una guida speleologica - ha aggiunto Di Martino - è una figura più specializzata, in grado di condurre turisti al di fuori dei tracciati artificiali a esplorare tesori difficili da raggiungere. Dovrebbe essere uno speleologo esperto in grado di combinare una buona conoscenza dell'habitat ipogeo con abilità tecniche". (ANSA).
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Il Progetto "Adriaticaves" nasce dal "Programma Interreg V-B Transnazionale del Programma Adriatico-Ionico 2014-2020" ed è finalizzato alla gestione sostenibile e alla promozione del turismo nei siti ipogei ad elevata valenza naturale, storico-archeologica e culturale. Interessa le grotte dell'area adriatico-ionica e prevede una partnership paneuropea costituita da: Parco Nazionale della Maiella, Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità della Regione Emilia Romagna, Consiglio regionale di Shkodra (Albania), Ente Cantonale di gestione delle Aree Protette (Bosnia Erzegovina), città di Cacak (Serbia), Parco Naturale di Velebit (Croazia), Società Lipa Cave ltd (Montenegro).
Rilevante in questo quadro la figura della guida di grotta turistica e della guida speleologica. "Una guida di grotta turistica - ha spiegato Di Martino - fornisce informazioni su ecologia della grotta, caratteristiche geologiche, formazioni ipogee, peculiarità storiche e/o archeologiche. Oltre a buone capacità di comunicazione, dovrebbe possedere nozioni di base sulle misure di sicurezza sui percorsi artificiali in ambienti con presenza di recinzioni e luci fisse. Una guida speleologica - ha aggiunto Di Martino - è una figura più specializzata, in grado di condurre turisti al di fuori dei tracciati artificiali a esplorare tesori difficili da raggiungere. Dovrebbe essere uno speleologo esperto in grado di combinare una buona conoscenza dell'habitat ipogeo con abilità tecniche". (ANSA).