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Ecco MSC Seascape, la nave più grande costruita in Italia

A Monfalcone la cerimonia di consegna di Fincantieri

18 novembre, 17:04
Msc battezza la World Europa, la nave p� green al mondo Msc battezza la World Europa, la nave p� green al mondo

La prima, la Seashore, solca già i mari da un anno circa e vantava un record, essere la più grande nave mai costruita in Italia. Da questo pomeriggio la Seashore ha una gemella - la MSC Seascape, oltre 147mila tonnellate - salpata direttamente dai cantieri navali di Monfalcone di Fincantieri, dove ha preso l'onda per Civitavecchia. Sarà la prima tappa di un percorso lungo: questo mostro del mare, costato un miliardo di investimento, è destinato a incrociare nei Caraibi, nuovo mercato sia per italiani ed europei sia per gli americani. Dopo il Battesimo a New York il 7 dicembre, offrirà itinerari settimanali da Miami. Non è soltanto grandissima: ha un contenuto impatto ambientale ed è un gioiello della avanzata tecnologia di bordo. Insomma, come è stato sottolineato in più interventi, un vanto dell'industria navalmeccanica nazionale. Per la flotta di MSC - un colosso mondiale per shipping, logistica e trasporti, che impiega in Italia 15 mila dipendenti diretti, generando un impatto occupazionale di ulteriori 40 mila persone - è la 21/a nave, la quarta acquistata da Fincantieri. Le due realtà hanno in essere un piano d'investimento da 7 miliardi per altre sei navi, per il brand Explora Journeys. A bordo l'Ammiraglia ha una sala speciale intitolata a Giuseppe Bono, il "grande condottiero" come è stato ricordato in ogni intervento, anche in modo commovente. Pierroberto Folgiero, a.d. di Fincantieri, "guarda con ottimismo al futuro del comparto, puntando a rimanere leader anche grazie a una partnership consolidata e ambiziosa come quella con MSC". Ma indica alla platea, dove è seduto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che l'Italia "deve decidere se vuole essere industriale, se si vuole reindustrializzare. Noi di Fincantieri ci siamo e ci siamo nella industria pesante". Anche Vago sgranato il rosario delle richieste al Governo: "Sulle infrastrutture occorre fare molto di più", cioè gli armatori devono "trovare nei porti banchine elettrificate, e rifornimenti di Gnl e di idrogeno". Poi, "occorre più formazione per gli equipaggi, più sforzi per la cybersecurity; dobbiamo assumere migliaia di persone nel settore tecnologico ma non riusciamo a trovarle". E ancora, "shipping, logistica e trasporti necessitano di grandissimi investimenti e si basano su programmi di spesa pluriennali, quindi serve stabilità politica e costante presenza in Europa: gran parte dei temi dello shipping vengono decisi lì". Infine, le navi da crociera a Venezia: "Occorre una soluzione definitiva. Il repentino cambiamento" delle rotte" ha causato danni. Una soluzione alternativa è difficile". Il ministro è tornato ad attaccare il fit for 55, il pacchetto climatico Ue: ci sono passaggi "assolutamente irrealizzabili, in alcuni casi autolesionisti e rischiano di mettere in ginocchio intere filiere e di regalare all'altra parte del mondo quello che è business italiano", rasenta la follia "mettere fuori norma e fuori legge dal 2035 i motori a combustione interna". Lui, che affiderà le deleghe al mare conto di destinarle al vice Rixi", ha trovato sul suo tavolo "oltre 100 opere pubbliche commissariate in tutta Italia; in tre anni si è formato questo gioiello". Ed ha assicurato il suo impegno per il ponte sullo Stretto di Messina, la produzione di acciaio italiano e il nucleare di ultima generazione. (ANSA).

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