Pesca: commercio S. Benedetto, dopo crisi Covid "no a fermo"
Marinangeli (Coci), nel 2021 consentire recupero perdite
17 dicembre, 14:09Marinangeli, oltre a guidare il Coci è anche uno dei principali grossisti sambenedettesi che commerciano pesce in tutta Italia e in Europa: "Il Covid - racconta - ci ha messo in seria difficoltà soprattutto nella prima ondata di marzo e aprile, quando i pescatori non sono più scesi in mare per circa un mese, sia perché il prezzo del pesce era crollato, sia per paura dei contagi". "Adesso - spiega - le cose stanno andando meglio, abbiamo richiesta e quindi non possiamo lamentarci, ma questo non toglie che le difficoltà ci sono e sono destinate a perdurare, se non altro per la chiusura dei ristoranti".
Ma il nodo principale da sciogliere resta il fermo pesca e questo viene sottolineato anche dal sindaco di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti: "Sono anni - dice - che ci stiamo battendo quantomeno per spostare il fermo pesca ad un altro periodo rispetto ad agosto e settembre". "In questo periodo - spiega il sindaco - la città è nel clou della stagione estiva e i tanti turisti che arrivano qui alla fine vengono privati, ad esempio, di quelle specie necessarie per preparare il famoso brodetto alla sambenedettese che è un'eccellenza del nostro territorio. A questo ovviamente si aggiunge il danno economico che subisce tutta la filiera".
Una filiera della pesca che nel tempo ha avuto un graduale impoverimento: "Oggi - sottolinea Marinangeli - sono una sessantina le barche che escono in mare tra grandi e piccole, in passato si è arrivati anche a un centinaio e la quantità di pescato non è più quella di una volta. I motivi - conclude - sono diversi, a cominciare dal cambio generazionale che non è stato all'altezza dei padri, ma anche dall'impoverimento dei fondali a causa della poca attenzione per l'ambiente marino".
(ANSA).