Pesca: E-R contro riduzione ipotizzata da Ue nell'Adriatico
Regione chiede che si possa ricominciare attività su tonno rosso
12 dicembre, 14:45La riduzione dello sforzo di pesca (la capacità di pesca per il periodo di tempo in cui viene applicata), spiega la Regione, "potrebbe significare una grave crisi del settore ittico, e quindi difficoltà per le tante famiglie emiliano-romagnole impegnate nel settore e nelle attività dell'indotto, con conseguenze molto pesanti".
La Regione ha avanzato nel frattempo la richiesta del ripristino di quote di pesca del tonno rosso in Adriatico, anche dopo le sollecitazioni dell'associazione Produttori Pesca Scarl, della cooperativa "Casa del pescatore" di Cesenatico, delle associazioni dei pescatori e di altri soggetti del territorio. Dal 2007, in concomitanza con lo stop emiliano-romagnolo, l'attività di pesca del tonno rosso nell'alto Adriatico è divenuta monopolio pressoché esclusivo della flotta croata, che attualmente dispone di 11 pescherecci e quote tonno riservate.
"Il nostro no - afferma l'assessore regionale all'Agricoltura e Pesca, Alessio Mammi - è alla proposta della Commissione Ue di limitare fortemente le giornate di lavoro e il guadagno dei nostri pescatori e lo riferiremo al Ministero, chiedendo di sostenere questa posizione in sede europea nelle prossime settimane. Sarebbe un provvedimento ingiusto, che metterebbe in difficoltà migliaia di famiglie. È poi paradossale che il tonno possa essere pescato solo sul versante croato, perché i pescatori emiliano-romagnoli non hanno quote di pesca". (ANSA).