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In mostra a Pavia foto artistiche di oggetti dei rifugiati

In mostra a Pavia foto artistiche di oggetti dei rifugiati

Resteranno esposte sino al 4 aprile in Comune

PAVIA, 21 marzo 2023, 17:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Foto artistiche di oggetti che i rifugiati portano con loro. Le immagini sono esposte nella mostra "Cosa portare? Cosa lasciare?", inaugurata oggi al piano terra di Palazzo Mezzabarba, sede del Municipio di Pavia; si potrà visitarla sino al prossimo 4 aprile.
    L'iniziativa è stata promossa, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale, dall'assessorato alle Pari Opportunità e dallo Sportello Antidiscriminazioni del Comune. Ispiratrice del progetto è l'associazione Babele che ha organizzato l'esposizione con lo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema delle radici, del viaggio e dell'identità dei rifugiati. Le foto ritraggono oggetti che i rifugiati giunti a Pavia e nel resto della provincia hanno portato con loro e che hanno deciso di condividere. Oggetti dal forte significato affettivo e dal profondo potere evocativo.
    Le immagini sono corredate da un breve testo descrittivo e riportano le generalità del proprietario degli oggetti, la sua provenienza e l'anno di arrivo in Italia. "L'esposizione vuole condividere le emozioni di chi lascia il proprio Paese di origine attraverso la rappresentazione del legame culturale ed affettivo con gli oggetti, in quanto le cose diventano simboli - ha sottolineato l'assessore Mara Torti -. Noi tutti tendiamo spesso a legarci ad alcuni oggetti non per il loro valore intrinseco ma per ciò che rappresentano, per ciò che ci ricordano: che siano esperienze, luoghi, persone, emozioni.
    Ormai da anni stiamo vivendo un incremento esponenziale delle migrazioni in tutte le aree del mondo, soprattutto in Asia e in Europa. Sono diversi i fattori che spingono le persone a lasciare il proprio luogo di origine: i conflitti tra Stati o i conflitti interni ad uno Stato; la precarietà economica; la presenza di regimi oppressivi dei diritti umani; le catastrofi naturali; ultimo, ma non per importanza, la spinta a ricercare condizioni di vita e di lavoro migliori".
   

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