Si sono concluse le attività di
indagine delegate dalla Procura di Savona al Nipaaf di Savona e
al Nucleo Carabinieri Forestale di Calizzano su una vendita di
cani di razza 'Segugio Posavatz' che avveniva vicino alcuni
caselli autostradali. I militari hanno scoperto le modalità
della rete di vendita degli animali che è risultata estesa, non
solo nel territorio savonese, ma anche nelle confinanti province
piemontesi. Un cittadino serbo, che vendeva i cani per la caccia
al cinghiale senza alcun documento nelle province di Savona,
Imperia, Alessandria, Asti e Cuneo è stato denunciato.
Nel marzo 2023 i militari del Nipaaf, con il nucleo
Carabinieri della Forestale di Savona e il Norm di Cairo
Montenotte, sono riusciti a fermare il serbo che stava
introducendo illegalmente 3 cani da caccia, già destinati alla
vendita.
I tre segugi sono stati sequestrati e, dopo i controlli dei
medici veterinari dell'Asl2, sono stati affidati in custodia al
canile comunale di Cairo Montenotte.
Durante il controllo è emerso che i documenti di
accompagnamento dei cani erano falsi e un esemplare risultava
privo del microchip identificativo. I carabinieri della
Forestale hanno documentato la vendita e l'introduzione illegale
di 23 cani di diverse razze di segugio ("Posavatz", "della
Vestfalia" e "Tricolor Serbo"), che venivano rivenduti per cifre
comprese tra 800 e 2mila euro.
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