"Quando ho fatto Sanremo mi sono
divertito, non è stato facile. Sia ad Amadeus sia a Baglioni,
quando hanno avuto l'incarico di condurlo e ci siamo sentiti per
fargli l'in bocca al lupo, ho detto: 'Ricordatevi che a Sanremo
uno starnuto diventa una broncopolmonite, qualsiasi cosa è
amplificata'". Così Carlo Conti ai microfoni del programma
Giletti 102.5 su Rtl 102.5.
"Noi commentiamo tutto, facciamo polemica su tutto, ma
bisogna essere dentro alle cose per viverle e per poterle
commentare al meglio", ha aggiunto Conti, che ha condotto le
edizioni 2015, 2016 e 2017. "Quella di Sanremo è una settimana
di folklore, di allegria, di follia, difficile, quest'anno un
po' manca tutto quello che c'è intorno, soprattutto per Sanremo,
che è anche un problema economico, ma permette comunque a tutti
di commentare, perché lo guardiamo tutti. Amadeus e Fiorello
stanno facendo un miracolo in questa situazione, senza il
pubblico non si riesce a creare l'evento, è tutto più difficile.
Detto questo la vita deve andare avanti, dobbiamo dare un
segnale altrimenti vince il virus e in quest'ottica Sanremo deve
esserci anche senza pubblico, perché c'è un'economia che va
avanti con il Festival, non pensiamo solo al cantante che è sul
palco".
Per Conti, "tutte le polemiche che adesso ci sono intorno al
festival avvengono al giorno d'oggi sulla piazza dei social che
ci permette di parlare e sparlate di tutto e di tutti".
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