Arriva in Campidoglio in sella alla
sua Harley-Davidson, "l'unico modo in cui ho sempre vissuto
Roma", accolto da giovani fan increduli che chiedono -
accontentati - selfie a ripetizione. "Ancora oggi è proprio
questo quello che mi stupisce: che ragazzini di 15 anni
riempiano i miei concerti e cantino le mie canzoni, brani che
hanno avuto successo ben prima che loro nascessero. C'è la
nostalgia diffusa di un tempo passato in cui le cose erano più
semplici, in cui ancora l'analogico aveva il sopravvento sul
digitale". Max Pezzali spiega così un successo live nell'ultimo
anno che ha stupito prima di tutto lui stesso: oltre 30 date
sold-out nei palazzetti, che hanno seguito il doppio
appuntamento da 120mila persone allo stadio San Siro di luglio
scorso e ora la conclusione delle celebrazioni dei 30 anni di
carriera con Circo Max, un live al Circo Massimo di Roma il 2
settembre, unico appuntamento dell'estate.
"Il primo sogno straordinario è stato San Siro. Il Circo
Massimo è un altro sogno alla pari: uno dei luoghi più
importanti del mondo - racconta -. Per me, dopo che fai il Circo
Massimo puoi smettere il giorno dopo: vale 30 anni di carriera.
E c'è la bellezza di poter condividerlo con altri che hanno
fatto lunghi pezzi di strada con me: gli Articolo 31 e Paola e
Chiara. Poi Colapesce Dimartino, Dargen D'Amico, Lazza,
Sangiovanni". Spazio anche per un dj time con Albertino,
Fargetta, Molella, Prezioso. "Sarò sul palco già dal tardo
pomeriggio. In stile Jovanotti? Non proprio, noi siamo molti più
coatti", scherza il cantautore. "Io rappresento un modello
facile. Io e Mauro Repetto, 30 anni fa con gli 883, eravamo due
ragazzi di provincia, due tipi normali. Non sono un fenomeno e
vengo amato per quello. Un po' il concetto 'se ce l'ha fatta
lui...'".
La dimensione live gli ha fatto tornare anche la voglia di
scrivere, dopo l'impasse creativa che gli aveva lasciato il
covid: "Mi diverto, ma non devo fare un disco per forza. Nel
2023 esiste un senso per un album di Max Pezzali? E se anche
fosse, qualcuno è interessato? L'obiettivo per un artista è
scrivere una canzone che rimanga. Dopo che lo ha fatto, di
scriverne un'altra. A livello autorale, direi che posso
considerami soddisfatto".
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