Il rugby e in particolare il torneo
più prestigioso in Europa, ovvero il Sei Nazioni, sono una leva
turistica straordinaria per Roma. Chi viene a seguire gli
azzurri o le nazionali che vengono ospitate nel nostro Paese
infatti, spesso e volentieri, coglie infatti l'occasione per
conoscere il patrimonio artistico, architettonico e culturale
della Capitale. E stando ai numeri espressi dal Campidoglio e
dall'Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo Alessandro
Onorato il Sei Nazioni genera per Roma, a seconda degli anni e
se vengono ospitate due o tre partite, un indotto che va dai 27
ai 37 milioni di euro. Lo rende noto un comunicato.
"Un valore misurabile dunque quello di uno sport che sta
diventando un'importante leva di crescita economica per le città
che ospitano gli azzurri. Italiani a parte, il pubblico con la
maggiore abitudine a prendere parte alle trasferte in terra
romana è quello inglese, con punte di 20mila arrivi, seguono
irlandesi, gallesi, scozzesi e francesi. Si tratta mediamente di
un pubblico altospendente, che acquista i biglietti top a prezzo
intero, e spesso non disdegna nemmeno la scelta dei pacchetti
hospitality che prevedono una permanenza più lunga", si legge
nella nota.
Prima del Covid, Italia-Scozia nel 2020 aveva fatto registrare
54mila spettatori, mentre per Italia-Inghilterra dello stesso
anno lo Stadio Olimpico era sold out. Poi è arrivata la pandemia
e la chiusura degli stadi.
Per l'edizione 2023 l'obiettivo è di arrivare a 55-60mila
spettatori stranieri nelle tre partite: Italia- Francia (5
febbraio), Italia-Irlanda (25 febbraio) e Italia-Galles (11
marzo).
La Federugby ha confermato "Rugby e cultura", iniziativa
apprezzatissima dai tifosi, italiani e stranieri, che scelgono
Roma per un week end all'insegna di rugby e turismo.
Grazie alla collaborazione con Roma Capitale e le sue associate,
tutti i possessori di un biglietto per la partite interne
dell'Italia nel Sei Nazioni avranno l'accesso gratuito per due
persone ai Musei Capitolini.
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