"In più di un'occasione, al termine
delle visite, la signora Lollobrigida mi disse:'mi voglio
vendere tutto, mio figlio non deve avere nulla'". E' quanto ha
riferito in aula da Francesco Ruggiero, il cardiologo che ha
avuto in cura la grande attrice morta alcuni giorni fa, sentito
come testimone nel processo a carico di Andrea Piazzolla, ex
assistente dell'artista e suo factotum, accusato di
circonvenzione di incapace.
"Erano confidenze che mi faceva quando terminavo le visite
varie e volte faceva riferimento al fatto che il figlio
dell'attrice fosse lontano e non lì ad accudirla - ha aggiunto
il testimone -. Ho conosciuto l'attrice circa dieci anni fa
quando Piazzolla la portò per una visita in seguito a un malore.
Da allora ho continuato ad assisterla, una volta ogni 15 giorni,
ed ero informato quotidianamente sul suo stato di salute. In
seguito ebbe un paio di scompensi cardiaci e nel 2017 fu
ricoverata. Era sempre Piazzolla ad accompagnarla, il figlio e
il nipote venivano in seguito a trovarla ma lei non voleva far
sapere le sue condizioni di salute a loro e spesso dovevo
mediare io con loro".
Il cardiologo ha affermato che negli anni è diventato un
amico di famiglia tanto che l'attrice lo invitava per i
compleanni e a festeggiare il Capodanno. "Ricordo che lei non
nutriva stima nei confronti del figlio e del nipote e me lo ha
esternato varie volte, anche in maniera colorita. Con Piazzolla
aveva un rapporto di collaborazione, anche affettivo, per lei
era come un nipote acquisito: era caparbia ma totalmente in
grado di intendere e di volere''.
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