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Gli invisibili, la memoria collettiva come antidoto alla mafia

Gli invisibili, la memoria collettiva come antidoto alla mafia

In Campidoglio mostra Caminiti. Sindaco, vigileremo per Pnrr

ROMA, 07 novembre 2022, 13:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Luoghi maledetti e insanguinati, in cui la morte ha vinto, dove l'indifferenza e l'abitudine stanno da tempo cancellando la memoria dello scempio della mafia e dove ormai solo alcune lapidi, stancamente e nell'inconsapevolezza generale, fanno da monito a ciò che potrebbe ancora succedere.
    Alla potenza del linguaggio fotografico è affidato il ricordo dei tanti innocenti strappati alla vita dalla criminalità organizzata nella mostra itinerante di Lavinia Caminiti dal titolo "La mafia uccide, il silenzio pure. Gli invisibili ammazzati dalla mafia e dall'indifferenza", visibile tutti i giorni gratuitamente dal 7 al 30 novembre in piazza del Campidoglio. La mostra, realizzata con la collaborazione del Procuratore della Repubblica Fernando Asaro, prosegue il suo viaggio iniziato nel 2014 e arriva a Roma proprio in occasione del trentennale degli omicidi dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel percorso, inaugurato questa mattina alla presenza del sindaco di Roma, del neo prefetto Bruno Frattasi e di centinaia di ragazzi delle scuole della città, trovano spazio, in una delle piazze simbolo della Capitale, le foto di tanti luoghi in cui si sono consumati omicidi di mafia immortalati così come sono oggi dalla Caminiti - con la gente indifferente, l'incuria e la sporcizia che offendono il ricordo -, accostate alle immagini e gli articoli di stampa (tanti de L'Ora, quotidiano di Palermo che con tenacia raccontò i delitti della criminalità) realizzati immediatamente dopo i tragici eventi. "Credo nella topografia della memoria", ha detto il sindaco Gualtieri durante l'inaugurazione, "è giusto che questa mostra sia visibile in questa piazza della Capitale d'Italia. La memoria è fondamentale nella lotta alla mafia. Se lo Stato ha vinto alcune battaglie fondamentali l'ultima cosa da fare è abbassare la guardia e la memoria ci serve per contrastare le mafie, presenti anche in questa città. Stiamo cercando di fare il massimo per vigilare soprattutto per il Pnrr ma senza coscienza civica questa battaglia non può essere vinta".
   

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