Sono a rischio abbattimento 130 tra
maiali e cinghiali 'ospitati' ne La Sfattoria degli ultimi,
un'associazione vicino Roma che salva e cura animali o
maltrattatati o recuparati tra le vie della città.
"Proprio stamattina - spiega Paola Samaritani - la Asl Roma 1
ci ha consegnato un'ordinanza impositiva di abbattimento
motivandola con il rischio legato alla presenza della zona rossa
per la peste suina e quindi sostenendo la necessità di dover
provvedere all'abbattimento così come se si trattasse di un
allevamento. I nostri animali invece sono iscritti nella Bdn
(banca dati nazionale) come Pet, cioè animali di affezione e
sono tra l'altro tutti microchippati. I nostri animali sono
sanissimi e tutti regolarmente vaccinati come previsto dalla
legge. Abbiamo inoltre adottato misure di biosicurezza
stringenti: accessi su calce, doppie recinzioni, utilizzo di
calzari e tute per l'ingresso in stalla".
"Il rischio ora - continua Samaritani - è che le autorità
possano venire in qualunque momento e abbattere gli animali con
l'elettroshok. Questo renderebbe vano il nostro tentativo di
opporci a questa decisione assurda e crudele davanti al Tar del
Lazio. Chiediamo quindi a tutti gli 'amici' de La Sfattoria e a
chi è sensibile al tema della crudeltà contro gli animali di far
sentire la sua voce. Vorremmo intanto avanzare un appello
'morale' al Capo dello Stato: blocchi, lui che può, questa
inutile mattanza".
Nella Sfattoria lavorano una cinquantina di persone tra
volontari e sostenitori. E' stata già avviata una raccolta di
firme su change.org alla quale hanno già aderito in circa
25.000.
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