La cultura gioca un ruolo di primo
piano nelle strategie di sostenibilità delle imprese italiane:
è quanto emerge nel XIII Rapporto dell'Associazione Civita,
presentato questa mattina a Roma, in un evento a cui ha
partecipato anche il ministro della Cultura Dario Franceschini.
Dal titolo "Quando la cultura incontra la sostenibilità" (edito
da Marsilio, realizzato con il supporto di IGT), il Rapporto
evidenzia che le iniziative realizzate dalle aziende per la
sostenibilità "extra ambientale" si concentrano negli ultimi
anni in area sociale (93%), seguita dalla formazione (84%) e
dalla cultura (79%). L'indagine rileva che le iniziative sulla
sostenibilità facciano in prima istanza migliorare l'immagine in
termini di reputazione (67%), e poi a seguire rafforzino le
relazioni sui territori (52%), aumentino la visibilità del brand
(28%). Secondo i dati, sulla realizzazione della progettualità
in ambito sociale, culturale e formativo le aziende analizzate
prediligono il mix tra contributo economico e tecnico (66%),
seguito da quello in competenze (56%). Nell'ambito del Rapporto,
l'Associazione ha somministrato a un campione di "pubblico dei
musei" un questionario online per chiedere quali misure
dovrebbero adottare le realtà museali italiane per essere più
sostenibili sotto il profilo ambientale. Già la premessa è
indicativa: il 68% ritiene infatti che attraverso arte e cultura
si possa trasmettere un messaggio più incisivo a favore della
sostenibilità. Sul possibile ruolo che i musei dovrebbero
assumere, il 62% è convinto che questi ultimi dovrebbero
comunicare maggiormente all'esterno le proprie iniziative legate
alla sostenibilità ambientale. In merito al costo delle
soluzioni ecologiche però il 77% ritiene che sia ancora troppo
esoso, mentre sulla priorità delle misure concrete da adottare,
al primo posto per gli intervistati c'è l'efficientamento
energetico (69%).
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