In Italia c'è carenza di competenze digitali all'interno dei consigli d'amministrazione ma "la consapevolezza dei ceo e dei board sta aumentando", sul fronte delle opportunità offerte dalla tecnologia. E' quanto sostiene il vicepresidente di Assolombarda, Enrico Cereda, in occasione della presentazione dei risultati dell'Osservatorio Transizione Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano.
"Oggi la funzione tecnologica e la funzione di business devono avere un unico linguaggio", per cui, "la formazione è un elemento determinante anche a livello di board", spiega Cereda, sottolineando che in Italia "ancora pochi cda aziendali hanno consiglieri esperti di information technology, mentre, in altri paesi, i board hanno almeno uno o due consiglieri con un background tecnologico". Secondo Cereda, "chi è esperto di information technology deve fare uno step in più e imparare la parte del business, viceversa, chi fa business deve capire le potenzialità che offre la tecnologia". In Italia "assistiamo anche al problema dello skill mismatch: da una parte abbiamo tante persone non occupate, con profili non aggiornati, e dall'altra parte abbiamo aziende che cercano persone con determinati profili che non riescono a trovare". Il piano nazionale di ripresa e resilienza "è una grandissima opportunità per il nostro paese", secondo Cereda (che è anche presidente di Ibm Italia), il quale, si augura "che ci siano delle procedure semplificate che consentano agli imprenditori di sfruttare le risorse a disposizione". Sicuramente nel Pnrr "il gioco di squadra, che è mancato negli ultimi anni, sarà vincente. Ciò significa creare un ecosistema pubblico e privato ponendo le condizioni per far leva sui 40 miliardi messi a disposizione sul digitale e sfruttare quello che è stato fatto negli ultimi anni con il piano Industria 4.0". (ANSA).