La Francia guida un drappello di nove Paesi che vogliono includere l'idrogeno a basse emissioni di carbonio, prodotto dall'elettricità nucleare, negli obiettivi Ue sull'idrogeno rinnovabile nell’ambito della nuova direttiva sulle energie pulite. “Abbiamo scritto una lettera, anzi due, alla Commissione europea affinché l’idrogeno a basse emissioni sia preso bene in conto dagli obiettivi della nuova direttiva rinnovabili”, dice all’Ansa una fonte del ministero della transizione ecologica francese, specificando che insieme a Parigi hanno firmato la lettera “Slovacchia, Polonia, Romania, Ungheria, Croazia, Slovacchia, Bulgaria e Repubblica ceca”.
“Abbiamo degli obiettivi per le energie rinnovabili, ma si deve anche tenere conto del contributo dell’energia nucleare alla decarbonizzazione”, prosegue la fonte del governo di Parigi, a margine del primo incontro del “club” del nucleare che la Francia vorrebbe vedere crescere come una vera e propria alleanza. Il club si è riunito il 28 febbraio a Stoccolma, a margine del Consiglio informale dei ministri dell'Energia. Include 11 Stati (Bulgaria, Croazia, Cechia, Finlandia, Francia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia) che, seppur con accenti e idee diverse, sono tutti interessati ai potenziali sviluppi in fatto di sicurezza, innovazione, qualificazione professionale nel settore della produzione energetica dall’atomo.
“La Svezia ha partecipato come presidenza Ue – raccontano da Parigi – quindi neutrale, ma ci sono già contatti bilaterali per sviluppare un protocollo di intesa sull’energia nucleare”. “La metà dei Paesi Ue la utilizza – prosegue la fonte – e il 25% dell’energia prodotta Ue viene da questa fonte a bassissime emissioni, bisogna riconoscerlo nel quadro legislativo in preparazione e aprire la strada a nuove forme di cooperazione sul tema”. “Sulla nuova direttiva rinnovabili, siamo in una fase molto delicata del negoziato – conclude la fonte – abbiamo fatto proposte sia sugli obiettivi generali che per quelli dell’idrogeno, non si tratta di equiparare nucleare e rinnovabili ma di essere aperti a tutte le forme di energia che possono contribuire alla decarbonizzazione”.
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