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Anche il Parlamento europeo vieta TikTok ai dipendenti

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Anche il Parlamento europeo vieta TikTok ai dipendenti

Dal 20 marzo al bando dai telefonini del personale come per Commissione e Consiglio Ue

03 marzo 2023, 22:47

Redazione ANSA

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Anche il Parlamento europeo vieta TikTok ai dipendenti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Parlamento europeo vieterà l'uso dell'app di TikTok sui telefoni del personale per motivi di sicurezza. La scelta, che si applicherà anche ai dispositivi privati con e-mail del Parlamento e altri accessi alla rete installati su di essi, arriva a una settimana di distanza dalla decisione equivalente presa dalla Commissione Ue e dal Consiglio. 

"In seguito alle preoccupazioni sulla sicurezza digitale dell'applicazione del social media TikTok, il presidente ed il segretario generale del Parlamento europeo hanno preso la decisione, in linea con le altre istituzioni europee, che dal 20 marzo 2023 TikTok non potrà più essere installato sui telefoni aziendali del Parlamento europeo", si legge in una nota ufficiale sul divieto dell'uso dell'app social media cinese. "Se già presente l'app dovrà essere disinstallata. La misura vale esclusivamente per i telefoni che usano l'applicazione di gestione mobile del Parlamento. L'accesso a TikTok dal Wifi del parlamento o dai computer del Parlamento sarà altresì vietato. Inoltre raccomandiamo sentitamente agli eurodeputati, ai loro staff e ai dipendenti del Parlamento di disinstallare al più presto l'app dai loro telefoni personali", concludono dall'Eurocamera.

C'è un "forte focus sulla protezione della sicurezza informatica ed è su questo che abbiamo preso questa decisione", aveva spiegato il 23 febbraio il commissario Ue per il Mercato interno Thierry Breton all'annuncio del bando deciso da Bruxelles. Da parte sua il social ha replicato che è una decisione "sbagliata" e "basata su pregiudizi", sottolineando che "il Governo cinese non ha mai chiesto acceso ai dati e se lo facesse non glielo accorderemmo".

Comunque la app dovrà essere disinstallata entro il 15 marzo dai telefonini aziendali del personale di Commissione e Consiglio Ue e da quelli privati con accesso al servizio di telefonia mobile. L'esecutivo non ha fatto sapere se sia stato vittima di incidenti informatici specifici legati a TikTok, ma ha precisato di aver condiviso con le altre istituzioni le proprie valutazioni. Ha poi escluso simili iniziative su altre piattaforme, che pure sono costantemente tenute sotto controllo dai servizi informatici. La sospensione di TikTok è temporanea e sarà oggetto di rivalutazione. 

Bruxelles si è dunque allineata alle misure già annunciate su TikTok negli Stati Uniti, dove una legge del Senato a dicembre ha vietato la app sui cellulari dei dipendenti statali e federali. "Non c'è stata alcuna pressione da Washington", ha tuttavia chiarito il portavoce della Commissione. Da due anni la app è stata messa al bando in India. A novembre il social aveva ammesso che i dati degli utenti mondiali sono accessibili dal quartier generale in Cina, e ricostruzioni di stampa ne hanno anche ipotizzato l'uso per spiare giornalisti.

Per arginare possibili interventi nell'Ue a metà gennaio il ceo Shou Zi Chew aveva avuto una serie di incontri a Bruxelles anche con alcuni commissari europei come Margarethe Vestager (Concorrenza), Vera Jourova (Valori e trasparenza), Ylva Johansson (Affari interni) e Didier Reynders (Giustizia), oltre allo stesso Breton. L'invito alla società, più o meno corale, è stato quello di conformarsi alla normativa Ue. "Ci sono tendenze positive, ma c'è ancora margine di miglioramento", aveva sottolineato Reynders. "Proteggiamo i dati dei 125 milioni di persone che sono su TikTok ogni mese in tutta l'Unione Europea - ha rivendicato la società -. Stiamo continuando a migliorare il nostro approccio alla sicurezza dei dati, anche attraverso la creazione di tre data center in Europa per conservare i dati degli utenti a livello locale, riducendo ulteriormente l'accesso ai dati da parte dei dipendenti e minimizzando il flusso di dati al di fuori dell'Europa". E ancora, sulle supposte intrusioni di Pechino, "siamo una piattaforma globale - ha detto il responsabile europeo Giacomo Lev Mannheimer -, TikTok non è presente in Cina, i nostri dati non sono in Cina, il management non è in Cina. Gli investitori non sono cinesi".

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