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Vino:Nomisma,export vola a 8 mld ma calano vendite nella Gdo

Vino:Nomisma,export vola a 8 mld ma calano vendite nella Gdo

Le analisi di 'Wine Monitor' osservatorio sul settore di Nomisma

BOLOGNA, 17 gennaio 2023, 13:07

Redazione ANSA

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Un anno, il 2022, in "chiaro-scuro" per il vino italiano, in cui "a buoni risultati di mercato raggiunti dalle imprese si affiancano criticità in grado di minarne le prospettive future" e a un export che corre a quota 8 miliardi fa da contraltare il calo delle vendite a volume nella Grande Distribuzione Organizzata. E' quanto emerge dalla nona edizione del 'Forum Wine Monitor' di Nomisma.
    Secondo le stime dell'istituto bolognese lo scorso anno il vino italiano ha raggiunto "gli 8 miliardi di euro di esportazioni, con una progressione rispetto all'anno precedente del 12%. Anche la Francia è risultata in crescita, arrivando così a 12,5 miliardi di export vinicolo, mentre la Spagna, terzo esportatore mondiale, si è dovuta "accontentare" di un aumento di circa il 6%, raggiungendo i 3 miliardi di euro". Inoltre, viene evidenziato, "rispetto al posizionamento di prezzo dei vini italiani, il differenziale esistente con quelli francesi permane elevato: il nostro prezzo medio all'export dei vini fermi imbottigliati è risultato inferiore del 40% nell'anno appena trascorso, il medesimo gap esistente già dieci anni fa e non ancora chiuso".
    Quanto al mercato interno, si è registrata "una flessione nelle vendite dei vini nel canale della Distribuzione a Libero Servizio soprattutto a volume (-6,4% rispetto all'anno precedente) a fronte di un calo a valori dell'1,8%, sebbene occorra segnalare come i livelli di vendita siano risultati superiori (sia nei valori che nelle quantità) a quelli pre-pandemici del 2019".
    A giudizio di Denis Pantini, responsabile 'Wine Monitor' di Nomisma, "è indubbio come sul trend dell'export e delle vendite nel canale Gdo in Italia abbiano pesato diversi fattori come l'inflazione, il cambio euro-dollaro e il rallentamento economico, ma gli stessi andamenti sottendono anche uno spostamento nei consumi del periodo estivo e di inizio autunno verso il fuori-casa, trainati altresì dalla ripresa del turismo dopo gli anni più critici della pandemia".
   

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